LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
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mercoledì 30 marzo 2016

Muse dispettose


Quando un blogger scrive un post deludente, che si chiede perché mai l'abbia scritto, che tutti si/gli chiedono perché non abbia saggiamente deciso di astenersi dal pigiare con la freccetta del mouse quel cavolo di tasto "Pubblica", poi vive il tempo che intercorre tra la suddetta pubblicazione e l'adesso con crescente apprensione.
Sa che più tempo passa, più i suoi numerosi fan, andando sulla home del suo blog, troveranno il post di merda. Ogni volta che dal web tracking del suo sito vedrà un accesso diretto alla home, gli verrà un'orticaria mentale, complessa perché diventa difficile grattarsi il cervello, custodito com'è nella scatola cranica.
Gli verrà un'ansia da prestazione compensatoria, che si paleserà in tutta l'urgenza di dover postare un post bellissimo, che getti nell'oblio quello di merda precedente.

 Il problema è quando il blogger in questione aveva fino a poco prima creato una serie impressionante, seppur per brevissimo tempo, di post ben riusciti, che a schiacciare sul tasto "Pubblica" gli davano un tremito semiorgasmico, e a scriverli ancor di più. Era stato preso da un vento ascensionale fortissimo e improvviso, quello portato dalla Musa. Non si sapeva come, non si sapeva perché, si sapeva solo che. In pochissimo tempo aveva soffiato via strati e strati di patine opache, che avevano negli anni precedenti lavorato su di lui come fa l'acqua sulla pietra, che, impalpabili e trasparenti, gli avevano incurvato le spalle, gli avevano abbassato lo sguardo, scolpito le guance.
Era stato come usare per la prima volta uno di quegli shampoo ravvivatori della lucentezza intrinseca del capello, che c'è ma non si vede più da tempo immemore, e, stranamente, avesse funzionato.
Uno a quel punto pensa che magari la sua Musa sia come quelle che hanno fatto la differenza tra non essere nessuno e diventare veramente qualcuno,

e invece

di colpo

il vento cessa.

D'un botto.

Lo shampoo viene tolto dal mercato all'improvviso, i flaconi residui nei supermercati confiscati dai NAS, ché si sa che troppa lucentezza abbaglia e fa male alla logica della società.

Aveva appena trovato lo shampoo della sua vita,
finito.

Ecco finalmente il vento ascensionale che aveva sempre aspettato tipo l'onda perfetta di Point break,
finito.

E tutto si opacizza di colpo.

Altro che la lentezza
inesorabile
dell'acqua sulla pietra
che l'aveva mutato
in un grigio postatore discontinuo.

Il blogger demusificato
precipita,
da in altissimo,
si conficca
con la forza dell'accelerazione
nel duro suolo
che lo ricopre con strati e strati di patine terrose opachissime.

Ma forse è uno scherzo.

Sicuramente lo è.

Ora la Musa apparirà
come una visione,
farà capolino dal bordo del cratere scavato nell'impatto,
tenderà un braccio,
un braccio forte
e luminoso
e ascensionale da morire.
Dissabbierà il blogger.
Lo farà di nuovo splendere della sua luce.
Perché nessuno si salva da solo.

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