LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

sabato 16 gennaio 2016

Flagello urbano



C'è un flagello dei ciclisti che si aggira per le città indisturbato, anzi pure incentivato.
Il flagello, infatti, dovrebbe concorrere alla riduzione dell'inquinamento, tanto che, ultimamente, è pure diventato gratuito in derte giornate particolarmente grigie.
Nessuno tiene conto del fatto che il suddetto salverà forse polmoni ma è una vera minaccia per il ciclista, che, anche lui, salva polmoni (altrui), soprattutto se affiancato da numerosi suoi simili.
Il pedalatore urbano, però, oltre a condannare i suoi, di polmoni, rischia proprio tutti gli organi.
Uno dei maggiori stakeholders della sua morte è appunto il flagello autobus.

Sei lì che pedali tranquillo, limitandoti a scansare pedoni per cui se sei silenzioso non esisti, automobili, altri ciclisti del Tobike, quando ecco che incombe dietro di te il ben noto rombo. Continui a pedalare, girandoti ogni tanto per vedere il serpentone snodato il cui muso quadrato si avvicina inesorabilmente. Inesorabilmente ma lentamente, dato che tu e lui, ed è questo il flagello, andate più o meno alla stessa velocità. Infatti l'incombenza retrostante è più rara rispetto alla svolta flagellante, consistente nell'immettersi in una strada che si deve percorrere lungamente e obbligatoriamente nello stesso istante in cui sta passando LUI.
Nel primo caso, si inizia subito con il trauma del sorpasso.
Vedi un ammasso di gente schiacciata contro i vetri seduta e in piedi in un tetris umano di bacilli volanti e sudori misti.
Il conglomerato di carne e lamiera ti passa sulla sinistra; man mano che finisce il sorpasso, ti chiude tra lui e il marciapiedi, finché il tuo manubrio non si trova a un millimetro dalla sua fiancata, finché non vedi distintamente i punti neri del naso dei passeggeri.
Il gas di scarico del lombrico gigante a sezione quadrata, valevole per la sommatoria di quelli dei potenziali mezzi di trasporto privati di ogni suo utente, ti stordisce le narici e ti offusca i pensieri.
Relativizzato dal gas, il tuo cervello inizia a elaborare che tutto sommato è un buon giorno per morire. Spesso, ma non sempre, però, non è quello il buon giorno, perché l'autobus finisce il sorpasso inchiodando sulla fermata.
Ti tocca superarlo, ma dopo pochi secondi te lo ritrovi dietro.
Cerchi di fuggire, evitando le rotaie del tram che si intersecano a disegnare un centrino di ferro in cui ti devi destreggiare per attraversare ogni binario perpendicolarmente. Mentre fai equilibrismi di raro virtuosismo, il rombo si avvicina, e ti ritrovi nella stessa situazione di prima, con l'autobus che ti chiude, le rotaie che pongono il veto su una serie di direzioni e i punti neri dei passeggeri così vicini che se non ci fossero i vetri potresti anche scoppiarli, mollando il manubrio in un'esibizione di acrobazia urbana senza pari e sparandoti in faccia lapilli di pus bianco,
tanto per oscurarti la vista
e vivere quel momento obbligatoriamente reiterato
in
un
candido
oblìo.

4 commenti:

  1. Complimenti per l'ultimo periodo.
    Sembra vada aspirato come tutto il fumo inquinante rigurgitato dal mostro...e poi espirato lentamente dalle narici nelle sillabe finali...
    Che dal fumo d'autobus possa nascere una nuova generazione di poeti maledetti?

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  2. Grazie... Avevo pensato di inserire anche questo link, poi mi sono detta che sarebbe stato troppo disturbante - e anche non molto poetico.

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  3. Incredibile che tale non-poetico-link possa ricordare la sorpresa finale del poeta (maledetto ovviamente) che abbracciava una donna seducente...
    'Quand elle eut de mes os sucé toute la moelle,
    Et que languissamment je me tournai vers elle
    Pour lui rendre un baiser d'amour, je ne vis plus
    Qu'une outre aux flancs gluants, toute pleine de pus !'....

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  4. Su youtube si intendeva sicuramente creare un video esplicativo dello spleen che fa capolino in ogni idéal (solo la parte dello spleen direi; l'idéal l'hanno tagliato e se lo sono tenuto tutto per loro).

    Del resto, chi tende all'idéal può correre il rischio...come negli investimenti, basso rischio, basso rendimento. Alto rischio, alto rendimento o...

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