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lunedì 28 dicembre 2015

La lista dei (non) desideri


Quando si diventa tante volte single dopo essere stati altrettante volte double, arriva un momento in cui si iniziano a fare delle pianificazioni che manco la NASA.

C'è chi giunge alla conclusione che sia il caso di elaborare una lista dei desiderata. Alcuni lo fanno a mente, altri addirittura per iscritto.
Non è ben chiaro se l'idea dell'elenco nasca in tenera età, nel momento in cui si snocciolano i regali che si vorrebbero da Babbo Natale o Gesù bambino, o se sgorghi  in insane menti adulte naturalmente, oppure ancora coadiuvato da studi pseudoscientifici che portano a miracoli della scienza umana quali Meetic Affinity, che, per giustificare l'ingiustificabile costo mensile, sfinisce di domande gli incauti clienti potenziali.

In ogni caso, l'idea della lista nasce.

Nell'elaborare questo elenco, si tende a frasi del tipo: non deve avere la pancia, non deve essere pelato/a, non deve essere piatta (lei) o avere le tette (lui), non deve essere bassa/o o alta/o, non deve essere cesso/a, non deve essere nerd (sezione edonistica), non deve essere musulmano/a, non deve essere mormone/a, non deve essere avventista del settimo giorno, non deve essere ateo/a, non deve essere agnostico/a, non deve essere cattolico/a, non deve essere buddista (sezione religiosa), non deve essere fidanzato/a, non deve essere sposato/a (sezione morale), non deve fare teatro, non deve posare per quadri di nudo, non deve essere fanatico/a di arrampicata, non deve fare lavori fastidiosi tipo il gigolò o la prostituta (sezione egoistico-possessiva), non deve essere di destra, non deve essere di sinistra, non deve essere di centro (sezione politica), non deve essere scemo/a, non deve essere troppo furbo/a (sezione psicointellogica, lunghissima) ecc ecc ecc.
Insomma, si ha una chiarissima idea di quello che non si vuole, molto più raramente di quello che si vuole.

E anche quando invece si avesse una chiara idea, e si scrivesse o pensasse l'elenco in positivo invece che in negativo, per poi trovare qualcuno perfettamente corrispondente ai requisiti, ci si ritroverebbe di fronte a un Frankenstein a proprio uso e consumo (che poi magari non si vorrebbe più né usare né consumare). Da piccola mi leggevano molte fiabe, e ce n'era una in cui un principe incontrava una strega che gli permetteva di assemblare la sua principessa ideale. Lui metteva insieme gli occhi di una, le gambe di un'altra, i capelli di un'altra ancora, per ottenere poi un collage che a vederlo gli veniva l'orticaria. Quindi scappava con un'altra non assemblata da lui che, guarda caso, gli capitava lì proprio al momento giusto. A parte che mi sto chiedendo se sta fiaba esista davvero o se la sia inventata la mia mente già gravemente contorta in giovine età, ci si domanda se sia vero che "l'amore e la seduzione sono al contempo le cose più inconsapevoli e più razionali che ci siano".

Forse siamo noi che vogliamo razionalizzare sempre l'irrazionalizzabile, e invece, tanto vale stracciare le liste fisiche, lobotomizzare la parte del cervello con quelle mentali, e starsene tranquilli e senza pensieri, ad aspettare che i feromoni e l'istinto e qualcos'altro di non identificabile-definibile-riconoscibile facciano il loro lavoro e che ci ritroviamo così.

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