LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

sabato 21 maggio 2016

Capire

C'è un'attività che pare vitale nella vita di ognuno di noi.
Quest'attività è capire.
Ci viene chiesto di capire fin dalle scuole più facili, le elementari.
All'inizio uno deve capire semplici e basilari concetti.
Poi deve capire concetti più complessi e articolati.
Finché uno è piccolo, dice a se stesso che si può permettere di capire concetti limitatamente complessi, e tira un sospiro di sollievo.
Per fortuna, è troppo piccolo per la complicazione.
Ma poi arriva la famigerata età della maturità.
L'età della maturità è infingarda, perché giunge alla chetichella, mentre uno crede sempre di essere troppo giovane per capire.
Mentre uno è lì che crede, all'improvviso qualcuno gli fa notare che è maturo.
E' maturo per dover capire le cose complesse e articolate che consistono nel saper gestire una vita socialmente accettata.
L'avvenimento accade di solito da un momento all'altro.
Uno rimane un po' colpito.
Poi si mette lì e riflette.
Deve capire.
Anzi, deve aver capito.
Che fare?
Constatare di essere disadattati o mimetizzarsi ai più fingendo di aver capito?
Fingere di aver capito tutto solo con gli altri o farlo anche con se stessi?
Certo, far finta di aver capito quello che si vorrebbe aver capito è un'allettante opzione.
A furia di ripeterselo, ci si convince.
La buona notizia è che il periodo della maturità è solo il cucuzzolo della curva dell'andamento della propria vita: si deve mentire a se stessi per ben poco tempo.
E' molto più lungo il periodo in cui si è troppo acerbi per capire già,
lo è molto di più quello del declino, in cui si è troppo vecchi per capire ancora.
Qualche anno di balle,
e poi si è di nuovo liberi
di non capire.

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