LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

martedì 10 maggio 2016

Compressioni


Se c'era qualcosa o qualcuno su cui esercitavi una forma di potere, che lasciava che tu esercitassi una forma di potere su di lui, all'improvviso questo qualcosa o qualcuno cambierà.
Prenderà altra forma.
Se era un cubetto di quelli che mettevi nelle formine e ci scivolava dentro a meraviglia, gli succederà qualcosa, una modificazione genetica, un'espansione poliuretanica.
Ti chiederai perché, ti chiederai come, ti chiederai un sacco di cose.
L'unica che ti sarà evidente sarà che quel qualcosa o qualcuno, con la tua torre in plastica bucherellata, non c'entrerà più molto. Non ci sarà più un alloggiamento dove far scivolare la forma perfettamente pensata per scivolarci.
E allora ti preoccuperai, ti dispererai, ti disorienterai, inizierai a esercitare una forza comprimente-opprimente sul tuo qualcosa o qualcuno che non sarà più tuo, sarà altro, e non ti andrà giù che sia altro, che sia lontano seppur vicino, che sia espanso in modo così imprevedibile.
E allora inizierai a costruirgli intorno palizzate di quelle piccole piccole, di quelle cubiche con lato pari a un intorno infinitesimale.
E allora inizierai a comprimerne questa nuova forma sconosciuta, con protuberanze mai viste, con espansioni che reputerai mefitiche e pestiferamente bubboniche, facendo perno e mettendoci su tutto il tuo peso nel tentativo di ricondurla al cubetto iniziale che conoscevi e che ti era tanto familiare.
Vorrai far tornare tutto com'era prima, ti racconterai storie su vasi giapponesi rotti migliorati da colla d'oro che ne valorizza le crepe.
In realtà, un vaso rotto è un vaso rotto.
Puoi incollarlo anche con filo di diamante, non sarà mai più come prima.
Ogni volta che guarderai una di quelle crepe, per dorate diamantate valorizzate che siano, rimarranno crepe, e le crepe, avessero anche in ogni millimetro cubo il valore del debito dello Stato italiano, fanno un male dell'anima.
Le cose compresse, poi, schiacciate come cubi di ex automobili sfasciate dallo sfasciacarrozze, sono pericolosissime.
Magari non subito come una Supernova, che è una palla di fuoco e gas, una roba spaventosa che ti nucleosintetizza in un'orgia di fuoco atomico, a volte riesci anche a comprimerla per un bel po' di tempo mentre il gas che la anima cresce cresce e cresce, come una pentola a pressione incontrollata, incontrollata perché forse riuscirai a farla passare ancora attraverso quel buco in cui ti ostini a farla passare, ma sarà questione di tempo.
Durante quel tempo raggiungerai una sorta di rassicurazione,
una bugia che ti racconterai per non impazzire
per la rabbia stizzosa di non avere il controllo sul tuo cubetto
sul tuo giochetto
che non è un cubetto
e non è un giochetto.
Ciò che comprimi, però, tende a riprendere la sua forma decompressa.
Più lo comprimi, più energia gli dai per tornare ad espandersi.
Più lo schiacci, più forza devi esercitare.
Più forza devi esercitare, più ti stanchi.
Più ti stanchi,
più, nel momento in cui esploderà,
il pericolo sarà a livello Supernova.
La palla di fuoco e gas che volevi fosse un inerte cubetto in plastica
ti esploderà in faccia,
sulla tua faccia stanca e contratta dallo sforzo,
ti sfigurerà con le sue scintille laviche
ti trapasserà ogni tessuto come una bomba al napalm
finché di te non resterà
che un mucchietto di polvere.

2 commenti:

  1. imparare a lasciare che le cose siano quelle che sono ...e/o che sono diventate. conoscerle e conoscersi incontrandole senza comprimerle. Esercizi lunghi una vita intera. Brava Mattea. Bellissimo post

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  2. Vero, Michela. Rispettare il libro arbitrio (perché la libertà non esiste) altrui é un esercizio che dura una vita e non si fa mai bene.
    Grazie :)

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