LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

sabato 23 aprile 2016

Città ridisegnata


Le città sono spesso grandi e piene di immobili persone strade monumenti.

Quando uno arriva in una città, ed è nuovo del posto, tutto sembra
grande
- più grande -
e strano
- più strano -
e da capire
- più da capire -
e da scoprire
- più da scoprire -,
anche un po' minaccioso
- più minaccioso-.

Ora il lettore si chiederà: ma più di cosa?
Ché gli sembra di leggere quelle pubblicità tipo biscotti light: 30 % di grassi in meno, ma in meno di che? Della media dei biscotti dello stesso tipo sul mercato. Facilmente documentabile.
Qui è uguale.
Più della media.
Più della media di quanto la città non sia grande, e strana, e da capire, e da scoprire, e minacciosa per tutti i suoi abitanti, vecchi e nuovi.

Poi la città si vive, si scopre, si capisce, si interpreta.
La si conosce attraverso le ineliminabili lenti della propria soggettività.
Si impara ad amarla, per quanto odiosa - o meno -  possa essere.
E' come quando ti impossessi di una casa.
Foss'anche una cella, è la tua.

Con il tempo, si assume una tale familiarità con la città che mentre ci si aggira
la si riconosce,
le si dà del tu,
ci si sente a proprio agio,
talmente a proprio agio da sentirsi a casa in ogni suo angolo o quasi.
Perlomeno ci si sente a casa nei propri percorsi, che con il tempo hanno descritto una trama talmente fitta sulle strade e sotto i cieli da renderla una ragnatela densa come un bozzolo.

E allora
non resta che andarsene,
trovare una città nuova
che ci spaventi
disorienti
minacci
incuriosisca
ci sembri grande
si lasci scoprire piano piano
trasformi stranezze in fattezze.

E poi
"Non si ritorna dove si è stati felici una volta". 
Questa la scrisse un suicida, scrittore.

O forse invece alla fine ci si torna.
E se il nostalgico tornasse e se se se se e se...
casa sua sarebbe lì. 

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