LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

martedì 30 giugno 2009

Dipendenza subdola


Nell'hotel dove lavoro c'é il wi-fi gratuito in tutte le stanze.

Chi avesse letto i post precedenti, si stupirebbe di questa fantastica presenza.
Non si stupisca troppo, perché non funziona tanto spesso.

La settimana scorsa tutte le stanze straripavano di giovani pubblicitari provenienti da ogni angolo di mondo, per questo congresso qua.
Sabato, quando non c'era nessun altro se non io e la mia collega che ha iniziato con me un mese fa, un'orda di giovani pubblicitari disperati si é riversata su di noi, e questo per tutto il giorno, continuando anche domenica.

La disperazione era dovuta al non funzionamento del wi-fi.

Ho assistito a scene isteriche che voi umani eccetera eccetera.
(Questa l'ho rubata a lei, lo ammetto, dai, non sono mica una muta ed implicita ladra di idee, sono una ladra di idee esplicita).

Io, davanti a cotanta disperazione, ho scosso la testa, come i nonnetti canuti e stanchi, e ho detto: "Che generazione, che generazione, accidentaccio!! Pc-dipendenti fino all'osso!!! Meno male che noi non ne facciamo parte, noi trentenni siamo avanti, noi, della connessione a internet, ce ne facciamo un baffo o due!!".

I disperati domenica sono andati via in gregge.

Lunedi', ossia ieri, ero tutta tranquilla in reception, e surfavo su internet, dopo aver adempiuto a tutti i miei doveri receptionali.
Ad un certo punto c'é stato un black-out.
Quando ho riacceso il pc, un messaggio mi comunicava che il sistema non riusciva a identificarsi in un indirizzo ip univoco, e che la connessione era assente.
Diceva anche di contattare il tecnico del pc.

Erano le 16,30.

Avrei smontato alle 20.

3 ore e mezza senza connessione!

Panico totale.

Ho cercato di rianimare la connessione in tutti i modi.

Ho chiuso a chiave l'hotel.

Mi sono scapicollata fino al modem, in cantina, sfidando ragni degni di Indiana Johnes e il tempio maledetto.

Ho riavviato il pc.

Ho riguardato tutte le configurazioni.
Ero sudata fradicia, con le palpitazioni.
Avrei anche potuto avere come cliente Geal Garcia Bernal che bussava alla porta vetrata chiusa a chiave, ma non l'avrei considerato manco di striscio.

Alla fine ce l'ho fatta.

Meno male.

Stavo per morire di spavento.

lunedì 29 giugno 2009

Quasi amici

Metti che stai camminando per la strada.
Incroci qualcuno.
Magari un uomo alto con un trolley azzurro.
Non ci fai particolarmente caso.
Il pomeriggio stesso, in tutt’altro posto della città, lo incontri di nuovo. Sempre con lo stesso trolley azzurro.
Vi guardate.
Gli angoli delle vostre bocche si piegano in un impercettibile sorrisetto.
Passate oltre.
La sera, mentre passeggi in un altro posto, eccolo di nuovo.
Arriva sul marciapiede di fronte al tuo.
Sempre lui.
Sempre con il trolley azzurro.
Vi guardate.
Vi sorridete, con gli angoli delle bocche e tutti i denti che avete.
Alla fine vi salutate.
Ormai siete quasi amici.

domenica 28 giugno 2009

Piccione viaggiatore destinatario di messaggi


Gli stampini rotondi rossi o verdi che si incollano ai vetri sembrano fatti per me.

Sono la tipica persona che, persa nei suoi pensieri, necessita assolutamente del pallino per capire se quello che sta per attraversare é aria o un vetro, pulitissimo, ma, a volte, anche non troppo pulito.

Ieri passeggiavo per Cannes, e, passeggiando spesso con la testa per aria, ho visto le finestre del Comune. Non so se fossero pulite, ma in una di quelle piu' alte, nella lunetta superiore, c'era un vetro piccolo piccolo, e sul vetro piccolo piccolo era incollato uno di quegli stampini rotondi rossi.

Dubito che avessero paura che un essere umano, camminando distrattamente a mezz'aria, per di piu' chino per non prendersi una craniata nel soffitto, si spiaccicasse nella lunetta superiore del secondo piano del Municipio.

Al tempo stesso, un impiegato suicida avrebbe senz'altro necessitato di uno stampino rotondo rosso sulla lunetta inferiore, onde non rischiare un bernoccolo prima del salto.

Allora, ho deciso.
Il pallino rotondo rosso é indirizzato ai piccioni, che possono pero' comodamente spiaccicarsi in tutte le altre finestre.
Si vede che quella é la finestra del Sindaco.
E che il Sindaco é piuttosto alto, per cui quando guarda fuori da una finestra, pianta la faccia davanti alla lunetta superiore, noncurante di quella inferiore, che puo' tranquillamente essere imbrattata di sangue di piccione, piume di piccione e cadavere di piccione.

sabato 27 giugno 2009

Dormire tra due guanciali


La nostra attenzione ha la capacità di non farci notare un pachiderma parcheggiato nel nostro giardino e di farci impazzire per un pixel minuscolo rotto su uno schermo 60 pollici.

Stanotte, per esempio, stavo dormendo.

Ci avevo messo secoli ad addormentarmi, perchè una qualche discoteca o festa aveva lanciato musica tunza a una potenza inaudita. Mi vibrava il cuscino a ritmo.

Dopo due ore, mi sono risvegliata.

La musica tunza non c'era più.

C'era solo un sibilo.

Un sibilo pungente, acuto, continuo.

Mi sono chiesta cosa potesse essere.

Ho fatto il giro della casa, ma non capivo.

Ho iniziato a pensare che potesse essere il contatore del gas che perdeva gas, e che sarei morta entro breve.

Eppure, appoggiando l'orecchio al contatore, nulla rumoreggiava.

Per prudenza, ho aperto tutte le finestre.

Sono tornata a letto, ma il sibilo era insostenibile.

Ho messo la testa tra due cuscini, ma niente da fare.

Il sibilo mi perforava i timpani.

Mi sono riempita le orecchie di cotone, ma non c'era niente da fare.

Alle sei del mattino mi sono finalmente addormentata.

Alle sette ero di nuovo sveglia.

Mi sono alzata.

Sono andata in cucina.

Mi sono resa conto che il sibilo veniva dal frigo.

Oltre al solito ronron, ora c'è questo impercettibile fischio di fondo, che forse c'era già tutte le altre notti.

Anzi, quasi di sicuro c'era già tutte le altre notti.


L'attenzione, quando si focalizza, non è mica tanto simpatica.

venerdì 26 giugno 2009

Cani pensanti


Una cliente dell'hotel ha un cane.

Uno di quei cani microscopici, con i peli neri e marroni, che se uno non ci fa caso li calpesta e non se ne accorge nemmeno, se non quando pensa di aver schiacciato una cacca di cane e controlla se é rimasta incastrata nel carrarmato della scarpa, e nel carrarmato della scarpa non c'é la cacca del cane e basta, ma la cacca del cane con tutto il cane intorno.

In ogni caso, questa cliente é nell'hotel da una settimana, e ci rimarrà un'altra settimana.

Ogni pomeriggio, avverto una presenza sotto il bancone.
Mi sporgo, ed é il microcane, che esce da solo dall'hotel.
Dopo un po', arriva la padrona.

Verso sera, il cane entra da solo in hotel.
Dopo un po', arriva la padrona.

La prossima volta che pestate uno yorkshire, guardate bene nel carrarmato della vostra scarpa, ne distinguerete anche il cervello!

giovedì 25 giugno 2009

Usi e costumi


Chi non é una donna non puo' assaporare appieno le sensazioni legate all'esperienza di indossare un costume che deve coprire sia le pudenda basse, sia le pudenda alte.

Voi direte che molti uomini hanno le tette.

Vi rispondo che le tette le hanno, ma i costumi con i reggiseni no.

Quando una donna si trova di fronte alla scelta del costume, ha piu' opzioni:
  • topless: in questo caso, prima o poi la donna in questione potrà usare il suo seno a mo' di sciarpa;

  • costume intero senza reggiseno incorporato: la donna che lo indossa si ritroverà con due dischi schiacciati tipo piadina sotto il costume, e i due dischi tenderanno a raggiungere l'altezza della pancia. Lo stesso vale per i bikini da piscina con reggiseno costriptor senza ferretti né imbottiture.

  • bikini con reggiseno a triangolo: a parte l'iperattività del triangolo, che tende a spostarsi ovunque meno che dove dovrebbe, si beneficia di quella piacevole sensazione di avere un filo spinato conficcato dietro al collo. Se si indossa il reggiseno a triangolo per piu' di due ore consecutive, si conseguono cicatrici permanenti dietro il collo.

Queste tipologie hanno la caratteristica di essere scomodissime fuori dall'acqua, ma di permettere una nuotata agevole, sia a rana, sia a stile libero, sia negli altri stili.

Seguono ora le tipologie anti-nuotata:

  • costume intero o bikini con reggiseno a balconcino: la tipologia, comoda su terra asciutta, diventa una trappola non appena si tenta di nuotare. Il reggiseno si gonfia di acqua, creando l'effetto di avere due paracadute appesi al busto, sul davanti.

Risponderete che ci si puo' sempre dare al nudismo.

Certo: anche in questo caso, come per il topless, si economizza sul parco sciarpe per l'inverno venturo.

L'unica soluzione rimane rifarsi due tette solide come il cemento e tatuarcisi su un costume. Anche se poi, forse, la fantasia del costume potrebbe passare di moda.

mercoledì 24 giugno 2009

Ascensore porno (lo so, é banale, pazienza)


A Cuneo c'é un ascensore su rotaia gratuito.

E' vero, se non credete a me potete credere a lui.

Questo ascensore ha uno schermo, anzi due. Uno sopra, e uno alla base.

L'altra notte, venerdi', precisamente, giusto dopo che l'avevo preso io, tanto per provarlo, qualche hacker ha messo su un film porno, che si é visto su uno schermo tutta la notte.

Anche di questo, non parlo io, ma fonti attendibili (abbastanza).

Ora, tutti si chiedono cos'abbiano pensato gli abitanti di Cuneo, cosi' morigerati (?), a vedere un simile spettacolo nella notte.

Nessuno si chiede cos'abbiano pensato gli attori del film, ad essere proiettati sul monitor di un ascensore, e ad essere stati visti dagli abitanti cosi' morigerati (?) di Cuneo.

martedì 23 giugno 2009

Anacronismi


Ero bel bella sdraiazzata sul letto che mi riguardavo "I mostri", tutta ridente e anche un po' amareggiata, ma piu' ridente che amareggiata.

Sono arrivata all'episodio "L'oppio dei popoli", e, come al solito, mi sono detta, come sempre, come ovunque oramai, eccolo li', il solito Luca Argentero.

Invece era Marino Masé.

lunedì 22 giugno 2009

Indovina cos'è (non so più che numero)

Torna a gran richiesta (soprattutto sua) l'indovina cos'è, caratterizzato da foto scattate da me.

Eccola qui!
Mi raccomando, non affannatevi troppo a rispondere!!!

domenica 21 giugno 2009

Medico della mutua


C'é stato un periodo in cui avvertivo un certo senso di nausea continua.
Sono andata dal medico della mutua.
- Buongiorno, ho un senso di nausea da un po' di tempo, tipo tre mesi. Cosa sarà?
- E' ovvio, lei é incinta.
- Ma é impossibile!
- Impossibile o improbabile?
- Uh, beh...diciami improbabile.
- Ok, lei é incinta.

Torno dopo 6 mesi.
- Buongiorno, ho sempre un senso di nausea.
- Il bimbo dov'é?

Convinzioni dei medici della mutua.

venerdì 19 giugno 2009

Il giorno dei vecchi suicidi soli

Il 16 giugno é stato il giorno dei vecchi suicidi.

Mia madre mi ha chiamata e mi ha detto che nel palazzo di mia nonna un vecchio signore, a cui era da poco morta la moglie, si é lanciato nel vuoto da un balcone, con tutti i vicini come spettatori.

Io dovevo prendere un treno da Cannes a Nizza, ma tutti i treni erano fermi, perché un vecchio si era appena suicidato sotto un treno (in questo caso, il vecchio suicida era non solo solo, ma anche un po' fastidioso).

Oggi ho aperto il sito dell'ANSA e ho letto questo.

Dato che il 16 giugno é un giorno libero da feste, si potrebbe istituire come giorno dei vecchi suicidi soli.

Pero' poi si rischia che tutti loro protestino.

giovedì 18 giugno 2009

Blog sudato


Non so come, non so perché, soprattutto non so perché, dato che non me ne entra un centesimo, un giorno ho messo delle pubblicità su questo blog.

E cosi', se guardate in basso e destra, da qualche parte, in mezzo a tutto il resto, potete leggere delle scritte verdi, che, tra l'altro, nel loro egocentrismo pubblicitario, debordano pure dal righello di destra.

Oggi sono stata vittima della mia stessa pubblicità.

Leggevo il mio blog (ché qualcuno lo dovrà pur ben leggere), e sono andata cosi' in fondo a leggerlo, che ho visto la scrittina debordante.

E la scrittina debordante diceva:

Contro la puzza di sudore
Sauber Deo Dress. il deodorante che si applica direttamente sui vestiti
http://www.sauber.it/.


'Sta pubblicità dovrebbe essere legata ai contenuti del blog.

Si vede che ho un blog sudato.

E puzzolente.

mercoledì 17 giugno 2009

Paese che vai


C'era una volta in cui mi entusiasmavo per un Paese piuttosto che per un altro, e trovavo tutto meraviglioso in quel Paese e peggiore negli altri.

Oggi ho deciso che un Paese é troppo vasto perché me ne entusiasmi con ragione di causa.

Cosi', inizio a entusiasmarmi o meno a partire dalle singole persone che incontro.

In qualsiasi Paese.

martedì 16 giugno 2009

Autopagella


  • Non-violenza: 6

  • Diplomazia olistica: 0

  • retorica in francese: 4

  • Astuzia umana: 0

  • didattica dell’ottusità umana: con laboratorio per riconoscere la propria e altrui ottusità: 7

Media: 3.4

La mia autovalutazione nelle materie indispensabili per sopravvivere in una realtà alberghiera ottusa e ostile é piuttosto bassa. Un treppiu' non mi basta per sopravvivere.

Del resto, si dice che chi sa fare le cose, le fa, chi non le sa fare, le insegna.

Ragion per cui mi faro' le vacanze e poi andro' a insegnare.

Anzi, quasi quasi, insegnero' solo quello che so. Le materie tipiche alberghiere: SERVQUAL, economia dei servizi, ecc.

Sperando che i miei futuri alunni siano già in nucis piu' diplomatici e resistenti all'ottusità umana di me. E che non siano troppo ottusi, loro.

domenica 14 giugno 2009

O la Borsa o la vita!


Ho elaborato un principio fondamentale dell'esistenza umana.

O si gioca in Borsa (parlo dei trader convinti) o si vive.

sabato 13 giugno 2009

Qui qualcosa mi puzza...

L'altra sera avevo appena staccato le chiappe dalla sedia della reception, e avevo lasciato il posto ancora bello caldo al mio collega notturno, quando é arrivato il proprietario di una caffetteria qui dietro, che non conoscevamo.
Con un sorriso a 32 denti, ci ha detto: "Vi ho portato una cliente. Ospitatela nel vostro hotel".

Dopo un po', ha fatto capolino dalla porta una vecchia rachitica, con i capelli propensi a diventare rasta, lisa, con una canna, incapace di camminare. Il tizio ha dovuto aiutarla a salire il gradino.

Poi, é arrivato un magrebino, anche lui sorridendo con tutti i denti che aveva, e ha posato un borsone per terra, dicendo che era della signora.

Quindi sono scappati tutti e due con la velocità di crociera di un centometrista ai mondiali.


Ho iniziato a chiedermi cosa ci fosse di losco, mentre il mio collega stava registrando la signora.

Intanto, insieme all'aroma di solventi, intonaco, pittura fresca che accompagna l'hotel, il mio naso ha avvertito un altro olezzo. Precisamente di sterco.

Cani non ce n'erano.

Mi sono avvicinata alla signora, che stava bofonchiando: "Sono una ex dipendente del Ministero delle finanze. Voglio riposarmi. Datemi una camera poco cara".

In quel momento ho capito che si trattava di odore di sterco umano fresco.


Mi sono esibita in una serie di contorsioni fisiche per attirare il collega nel back-office (dicesi back office un corridoio scuro ingombro di materiale per gli operai che stanno ristrutturando l'hotel).

Gli ho detto la mia scoperta.

Mi ha implorata di portare via la signora.


Al che, le é stato detto che aspettavamo un gruppo che aveva prenotato tutte le stanze dell'hotel.
Sono uscita dall'hotel con la vecchia dalle mutande piene al seguito e il suo borsone pesantissimo in mano.

A braccetto con lei, ho cercato ogni hotel presente nei pressi per circa un'ora, ma tutti hanno chiuso a chiave appena ci hanno viste.

Al nostro passaggio, ogni porta di bar, ristorante, e quant'altro si chiudeva.


Mi sono sentita il negativo di Mosé.

Lui faceva aprire le acque.

Noi facevamo chiudere i pubblici esercizi.


Mi sono intrufolata in un bar all'ultimo istante: il proprietario mi ha detto che la tipa é una pazza puzzolente e ubriacona conosciutissima in tutta la città, e mi ha fatta uscire dalla porta di servizio.


Mi sono ritrovata libera.

Libera anche di pensare al destino di quella vecchia pazza.

E mi sono sentita com-passionevole.

Anche perché pazza, mi dicono in molti, lo sono già abbastanza.

Vecchia, lo sto diventando.

Per fortuna, pero', ho ancora il controllo dei miei sfinteri.

venerdì 12 giugno 2009

Nagaya shinshiroku


Tre persone devono tirare a sorte.

Ci sono due uomini e una donna.

Decidono che un ingrato compito toccherà a chi pescherà il bastoncino su cui uno dei due uomini avrà apposto una croce a matita.

Scena con i tre che scelgono i bastoncini.

La donna dice: "Ho la croce, il compito tocca a me."

Si alza e si occuperà di fare cio' che é pattuito.

I due uomini rimangono soli.

Quello che non ha fatto la croce dice all'altro: "Io ho una croce sul mio bastoncino".

Quello che ha fatto la croce gli dice: "Anche io. La fretta à cattiva consigliera".


Questo é Ozu. [Nagaya shinshiroku (1947) (t. l.: Il chi è di un inquilino)]

E molto altro, penso.

giovedì 11 giugno 2009

Mediateca delle mie brame

Ieri mi sono iscritta alla mediateca di Cannes.
Una roba da mille e una notte: oltre ai libri, ci sono una sala con cd musicali uguale a un negozio di musica, un internet point interno, una videoteca pazzesca con tutti i film catalogati per regista.
E puoi portarti a casa mezza biblioteca per 3 settimane: 4 libri, 2 CD-rom, 3 cd audio, 3 film in dvd. Quasi come da noi... (dopo due mazzate, qualcosa di buono dovranno pur averlo, sti francesi, ogni tanto!?).

La prossima volta mi armero' di zaino o carriola per il trasporto di tutto quel ben di Dio.

E il posto, oltre a trovarsi a un quarto d'ora a piedi da casa mia, anzi dalla casa dove squatto, é pure una palazzina d'epoca bellissima, immersa in un parco verdeggiante.

Quando sono rientrata più o meno in me, sempre con la faccia stupito-ammutolita della bambina che ha appena trovato un super-uovo di Pasqua ai piedi del suo letto, mi sono fiondata nella biblioteca, e ho subito visto OZU.

Ma la questione di Ozu ve la spiego domani, oggi vi ho già detto della biblioteca, poi vi esaltate troppo!

mercoledì 10 giugno 2009

De bustibus

Oggi, colta da attacco di pigrizia tremens, ho preso l'ascensore di un parcheggio per scendere verso il mare.
Entrata nel parcheggio, mi sono ritrovata ad aspettare che arrivasse uno dei due ascensori di fronte alla solita cabina di controllo, con tanto di tv collegate alle varie telecamere del parcheggio.
Sono anni che, almeno durante le vacanze che trascorro in parte a Cannes, mi capita di avere attacchi di pigrizia, e, conseguentemente, di ritrovarmi nello stesso posto ad aspettare lo stesso ascensore.
Il fatto é che non mi ero mai accorta, fino ad oggi, che, in mezzo ad apparecchiatura elettronica, schermi vari, macchinari complicati, sopra un monitor, ci fosse un busto greco.
Sono rimasta ipnotizzata dalla bizzarra presenza.
Si sono aperti e chiusi piu' volte gli ascensori, e io ho continuato a guardare la strana accoppiata sala di controllo-busto greco.
Ho dimenticato per un momento che il tipo che lavora nella sala controllo é francese.
Infatti, ha aperto una finestrella scorrevole e mi ha detto: "Bonjour, Madame".

martedì 9 giugno 2009

Diseconomia alberghiera


Il post di oggi non fa ridere.
O, perlomeno, non dovrebbe far ridere.
Magari, un po’ fa anche ridere, ma non é il suo scopo, far ridere.
Forse a qualcuno non interesserà, ma penso che insegnanti, studenti, genitori potrebbero comunque prendersi la briga di leggerlo. Il che comporta che una buona fetta delle persone potrebbe comunque prendersi la briga di leggerlo.

Bisogna sapere che ho deciso di lavorare in un hotel quest’estate in quanto:
- sono senza soldi, ma questo è irrilevante;
- spero di aver occasione di insegnare. Punto. In più, potrei forse insegnare in un Istituto alberghiero.
Per quest’ultima ragione, ho pensato bene di raccogliere dati dalla vita reale di chi, in hotel, ci lavora.
Già mi era accaduto di lavorare in un albergo, nel lontano 2003, ma all’epoca non avrei mai e poi mai immaginato di poter, in un futuro remoto o meno, insegnare economia in un alberghiero. Per questo, non ho approfittato dell’esperienza per riflessioni critiche on the air.

Adesso, invece, sto riflettendo criticamente, e sto facendo le somme anche con quello che ricordo dell’altra esperienza, oltre ad aver fresche di studi mappazze e mappazze di libri sull’economia alberghiera.

Ecco le mie considerazioni:

UNO : in Italia, come anche in Francia, la maggior parte delle strutture alberghiere è a conduzione familiare, e si tratta di piccoli hotel, con pochi dipendenti;


DUE: nelle strutture alberghiere di piccole dimensioni, spesso si instaurano due tipi di struttura organizzativa:
1) la tirannia del proprietario,
2) la tirannia di un responsabile che è anche dipendente, ma lo ha scordato, e crede di essere Dio in terra solo perché è responsabile di quattro dipendenti, che tra l’altro hanno un turnover elevatissimo.


TRE: se il tiranno in questione è una persona intelligente, tutto va bene; MA, generalmente, il tiranno in questione è ottuso, antiquato, ipocrita e iracondo. A prescindere dall’età anagrafica. Non se ne capisce bene il perché, ma la cosa è convalidata da esperienza personale (ridotta) e testimonianze di altre persone (piuttosto ampie): nell’ambito delle imprese alberghiere e della ristorazione è così.

Ciò comporta che:


- se in un hotel c’è un metodo antiquato di gestione, tipo con 3000 fogli volanti, o, peggio ancora, a memoria, questo metodo diventa IL metodo;


- se in hotel c’è un pc con installato un programma di gestione alberghiera, il programma è un plus. Viene utilizzato per lo 0,0001 % delle sue potenzialità, e si continua comunque a fare tutto a mano, tenendolo aperto e in bella vista “per fare i fighi”;


- se qualcuno OSA proporre qualche cambiamento migliorativo, che apporti maggior rapidità, e OSA predisporre materiale quale file excel o cose del genere:


1. viene tacciato come sovversore ottuso;


2. tutte le sue creazioni vengono accuratamente cestinate senza essere nemmeno viste, e il cestino svuotato, senza ovviamente che sia chiesto il suo parere e ne sia riconosciuta la proprietà intellettuale (ricordate che siamo in una tirannia, decide il tiranno). I motivi? Un file Excel imballa il pc – Le miriadi di mail piene di immagini che si ammucchiano in Outlook dall’alba dei tempi perché il tiranno in questione non sa cancellarle, invece, non lo imballano. – Il pc acceso 24 ore su 24 dall’ultimo black out di corrente, occorso nel lontano 2000, non rallenta le performance – I 456 trojan e i 567 programmi spia installati nel pc non sono un problema, il problema sono invece l’antivirus e lo spyware che il povero sventurato dipendente non-tiranno ha installato e che ha usato per debellare i 456 trojan e i 567 programmi spia. L’unica consolazione è che il tiranno in questione, credendosi un genio in tutto, ivi incluso nell’uso del pc, è convinto che per disinstallare un programma basti lanciarlo e poi cliccare sul tasto “esci”.

- Generalmente il tiranno non fa. Il tiranno delega. Ogni tanto, però, fa anche, e si vedranno qui sotto gli effetti della seconda operazione. Vanno suddivisi due casi:
1. se il tiranno è il proprietario in persona, ogni errore del sottoposto sarà motivo di licenziamento;
2. se il tiranno è un altro dipendente, si prenderà i meriti per ogni lavoro fatto bene dal suo sottoposto, e incolperà il sottoposto di ogni errore commesso da entrambi (tiranno e sottoposto). Infatti, il tiranno non sbaglia MAI. Quando la somma degli errori commessi dal tiranno e trasferiti al sottoposto sarà abbastanza alta, oplà, si licenzierà il sottoposto e se ne assumerà uno nuovo, e così via. In questo modo, si manterrà intatta la magnificenza senza macchia e senza errore del dipendente-tiranno e si garantirà il mantenimento di un elevato turnover dei dipendenti delle strutture alberghiere.

Per preparare gli alunni a un eventuale (e probabile) ambiente del genere, COSA SI POTREBBE FARE NELLE SCUOLE?

Bhe, io direi che, oltre a insegnare idealisticamente l’economia alberghiera, si potrebbero insegnare altre materie come corollario, tipo:
- didattica della non-violenza (purtroppo, lo special guest Ghandi è assente per problemi di decesso);
- didattica della diplomazia olistica (verso tutti, inclusi gli ottusi, antiquati, ipocriti e iracondi);
- retorica;
- didattica dell’astuzia umana;
- didattica dell’ottusità umana, con laboratorio per riconoscere la propria e altrui ottusità.

Altrimenti, molti alunni ottusi andranno a fare i responsabili convinti di essere dei geni, e parecchi alunni in gamba andranno a fare i sottoposti.
Questi ultimi arriveranno sul lavoro con i grandi ideali inculcati in loro dall’idealistica economia alberghiera, infarcita di questionari SERVQUAL, realizzazioni in Excel super-velocizzanti, marketing relazionale e chi più ne ha più ne metta.
Dopo due giorni capiranno l’antifona.
Dopo tre giorni i loro ideali saranno spariti e le loro potenzialità seppellite.

lunedì 8 giugno 2009

O mie grandissime e immense cape, come VI ammiro!

In Italia, parlavo al mio capo supremo superquadro megagalattico dandogli del TU.
Qui in Francia, si sa, sono piu' formali.

La mia nuova capa, che sarebbe poi una receptionniste che é qui da piu' tempo di me, si fa dare del VOI.

E se per errore le do' del TU, si sconvolge.

O VOI, mie regine, miei supremi idolatrati simboli di potere, posso per favore avere l'ardire di parlarVI?

L'unica cosa che mi aiuta un po' é pensare che darle dei VOI in effetti possa essere grammaticalmente corretto per due ragioni:


  1. è incinta, quindi vale per due;

  2. varrebbe per due anche se non fosse incinta, quindi ora, a ben pensarci, vale per tre.

Piu' difficile é dare del VOI a tutti gli altri francesi.


E, per la seconda volta in una settimana, sono felicissima di essere italiana!!!

domenica 7 giugno 2009

..........A ME GLI OCCHI...........

SIEEEEETEEEEEE CALMIIIIIII

E RILASSATIIIIII

ORA...

CLICCATE SOTTO IL POST

SOPRA LA SCRITTA VERDE "commenti"

NO

NON POTETE RIFIUTARVI DI FARLO

SIETE IN MIO POTERE

ORA VI SI APRIRA' UNA FINESTRA

SCRIVETECI DENTRO CIO' CHE IL VOSTRO CERVELLO VI PERMETTE

QUINDI SELEZIONATE DAL MENU' A TENDINA COME VOLETE COMMENTARE

NO, NO, NON E' TROPPO DIFFICILE

CERTO CHE COME IPNOTIZZATI SIETE UN PO' TROPPO INVAENTI

L'IPNOSI PERMETTERA' ANCHE AGLI AFFETTI DA MICROCEFALEE ACUTE DI ARRIVARE ALMENO A SELEZIONARE "Anonimo" DAL MENU' A TENDINA

E SOPRATTUTTO, POI, CLICCARE SU "Posta commento"

RICONOSCO CHE POSSA ESSERE ARDUO, MA SE SIETE ARRIVATI FINO A QUESTO SITO, POTETE FARCELA...

INVOCO IL POTERE DELL'IPNOSI CHE VI AVVOLGE!!!!

AVETE FATTO?

BENE

POTETE RISVEGLIARVI DALL'IPNOSI

E LEGGERE QUELLO CHE AVETE SCRITTO

SE CI RIUSCITE

sabato 6 giugno 2009

Mare affamato


Oggi sono andata in spiaggia.

E' da una settimana che vivo al mare e ho fatto un solo bagno.

Stamattina ho deciso di bissare.

Per esagerare, ci sono andata alle 08.00 del mattino.

La spiaggia era una landa desolata.

Il cielo era anche grigio e faceva anche freddo.

C'era solo una borsa abbandonata su una stuoia.

Perfino il metal-detector-munito non c'era ancora.

Ho iniziato a guardare dove avrei potuto piazzarmi.

Attacco di panico da imbarazzo della scelta.

Si', perché se uno non ha la scelta, tipo a Rimini, non ha esitazioni: appena vede un pertugio tra una chiappa cellulitica e una panza pelosa ci si fionda.

E' quando si ha la scelta che i dubbi si moltiplicano.

E cosi', ci ho messo un quarto d'ora a sistemarmi in un punto non troppo lontano dalla doccia, ma nemmeno troppo vicino, cercando di evitare l'unica borsa sull'unica stuoia, che, guarda caso, era nel punto ideale di distanza-lontananza dalla doccia. Ho quasi avuto la tentazione di spostare la borsa e la stuoia. Poi; stUoicamente, mi sono collocata a ragionevole distanza sia dalla stuoia e dalla borsa, sia dalla doccia.

Appena ho estratto il mio libro, in attesa di digerire la colazione, ha iniziato a salire una certa brezza, che in mezz'ora si é tramutata in tramontana pungente con nuvoloni grigiastri tendenti al nero.

Noncurante del mare sempre piu' mosso, é giunto un uomo bifronte, anzi, bitorso, in quanto dotato di schiena muscolosissima e super tonica e di ventre molliccio e cadente, sovrastato da due tettine cadenti stile gelatina.

E' entrato nell'acqua scura fino alle ginocchia.


Si é umettato la schiena tonica e il petto ammollato.
Ha indossato gli occhialini da piscina.
Si é tuffato di testa.
Non é piu' riemerso.
Mi sono alzata e sono andata via.
Senza fare il bagno.

venerdì 5 giugno 2009

Paese che vai, barbone che trovi


Ehhhh ssssi', la Francia non é l'Italia.
Basta spostarsi di pochi chilometri, che si trovano tutt'altri barboni.
Quelli italiani sono sparsi qua e là, e, generalmente, ti parlano per chiederti soldi.
O da mangiare.
O sigarette.
O non ti parlano affatto.
Qui in Francia, invece, stamattina, ho incontrato il solito filare di barboni all'imbocco del Mercato di Forville.
Erano almeno 12, uno dietro l'altro.
Mentre passavo ho avuto il piacere di sentirmi dire:
"Bonjour, Madame!"
"Bonjour, Madame!"
"Bonjour, Madame!"
"Bonjour, Madame!"
"Bonjour, Madame"
"Bonjour, Madame"
"Bonjour, Madame!"
"Bonjour, Madame!!!"
"Bonjour, Madame"
"Bonjour, Madame!"
"Bonjour, Madame"
"Bonjour, Madame!!"
In quel momento ho ringraziato di essere italiana e di essere destinata, probabilmente, a vivere in Italia (o perlomeno a sperarlo).

giovedì 4 giugno 2009

Gli altri siamo noi

Quando si é ben immersi nello sterco (figurato, ma, volendo, anche reale), ci si rende ben conto di quanto sia scomodo e puzzolente.
Quando, invece, sono gli altri ad esservi immersi, per quanto si possano com-patire questi altri, per quanto si possa essere partecipi delle loro sorti, non ci si potrà mai rendere conto di come realmente stiano.
La cosa divertente é che gli altri siamo noi, nel senso che, dopo che abbiamo ben patito un certo tipo di sterco,
  1. lo ricordiamo molto meno sterchifero di quanto non lo fosse;
  2. se altri sono nel nostro stesso remoto sterco, non ci rendiamo conto del loro stato anche se l'abbiamo vissuto in prima persona.

Sarà un meccanismo di preservazione della specie umana...

mercoledì 3 giugno 2009

Il trasudato e la trasognata

Nel mio primo giorno di lavoro come receptionniste credevo che non avrei trovato niente di pittoresco da raccontare in questo blog, invece, nella sola giornata di ieri, avrei potuto riempire un intero sito di robe tipiche.

A parte che ho pure quasi imparato a usare la tastiera azerty, il che é già tipico in sé.

Quando avevo quaqsi raggiunto la totale imbalsamazione in reception, é entrato un signore-cascata. Dicesi signore cascata uno che, anche se ci sono 12 gradi, suda come in sauna. Mi si é presentato davanti chiedendomi se avessi una stanza. Sono riuscita a proporgliene una senza fargliela visitare. Piccolo particolare: l'hotel é senza aria condizionata. Dopo un'ora é sceso vestito di nuovo come le bacche del biancospino dopo una diluvio universale. Originariamente non sapeva se fermarsi una o due notti. Dopo questa scena ho messo su una bisca clandestina di scommesse sulla sua partenza. Ho scommesso su una sola notte.
Ho vinto.

Mentre cascata-man era davanti a me, é entrata sette volte una nonnina cinese, si é guardata intorno, quindi é uscita.
Alla settima volta, le ho chiesto cosa desiderasse: mi ha chiesto come mai non ci fosse il lotto qui dentro. L'hotel, infatti, ha un'entrata piccolissima, vicino a un'altra piccolissima entrata: quella del lotto. Per non deluderla, pero', l'ho fatta partecipare alla bisca.
Ha perso.

martedì 2 giugno 2009

Bqstiqn cuntrqri


Auqlcuno mi spieghi perché i frqncesi devono qvere lq tqstierq AZERTY invece dellq QWERTY!!