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lunedì 23 gennaio 2017

Il peso della felicità


Ieri ero lì che guardavo il film "Denti" e c'erano delle frasi talmente interessanti che mi sono messa a avvolgere e ascoltare, riavvolgere e riascoltare, e pure a prendere appunti.

Una diceva questo:

"Forse c'è una quantità di di felicità per ognuno di noi.
 Forse la mia me l'hanno già data. 
Dovevo stare più attento a quei momenti felici. 
Ma la vita quando è felice corre via distratta". 

Ero così galvanizzata che ho fatto una roba che di solito non faccio; l'ho postata su FB. Una persona che non mi aveva mai commentata ha scritto che crede che ci sia una riserva di felicità da trovare con caccia al tesoro.

Ho pensato che, per prima cosa, bisognerebbe essere in grado di avere una chiara idea di cosa sia la felicità. Non in generale. Per noi. 

Ammesso e non concesso che uno abbia capito cos'è la felicità, e quando è felice, poi deve anche sapere quanto pesa questa felicità. 

Riconoscerla è un bel dilemma, ma si può ancora fare, del resto è una cosa istintiva. Si tratta più che altro di capire se, con tutte le sovrastrutture che ci abbiamo messo intorno, intravvediamo tra assi e pali che abbiamo incastrato in impalcature pressoché impenetrabili quel minimo di istinto necessario a sentirla. Forse alcuni non lo hanno più, a furia di calpestarlo con pensieri concentrici arrotolati su loro stessi. 

In ogni caso, una volta riconosciuta, questa benedetta felicità, bisogna pesarla. Quanto pesa la felicità? Un bel bordello capirlo. Serve la bilancia apposta. Poi si muove, non sta ferma, va e viene senza controllo. Quando porti la bilancia non c'è. Quando c'è, è in un posto dove non ti sei portato la bilancia. 

E poi, anche saputo quanta felicità hai avuto, cosa ne sai di qual è la tua quota? Bisognerebbe vivere con tutto segnato dalla nascita. Infatti Rubini dice FORSE. Forse non c'è nessuna quota. Si decide pian piano, anzi non si decide proprio. Succede o non succede. 

Quando non succede te ne accorgi. 

Quando succede pure. 

E invece di stare lì a cercare la bilancia, tanto vale godersela, finché c'è.

1 commento:

  1. Già che ci sono, vi metto anche le altre frasi estrapolate:

    "Il primo abbandono è quando nasci. L'ultimo quando muori. Questo dobbiamo imparare. La vita è fatta di abbandoni".

    "Anche il dolore è magia. Se non li sai guardare certi dolori ti fanno perdere il mondo. Ma se li riconosci possono anche ristabilire un contatto. Intimo".

    "É questo continuo bisogno di essere amati che ci fa diventare fragili e violenti".

    "L'ho uccisa perché così era completamente mia. Ma dopo non c'era più. Forse quando si possiede completamente una persona scompare".

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