"Ma prof...lei ci confonde!", dicono, e intanto cancellano la mia soluzione, perché ai loro occhi è troppo strana.
"Ma cercate di ragionare...guardate qui i passaggi", e cerco di esplicitare ogni ragionamento in un modo che ritengo di chiarezza cristallina.
"No, prof, non capiamo niente, se fa i passaggi ci confonde, noi troviamo più facile fare tutto a mente" e via di colpi di cancellino e assalto fisico di gruppo mentre cerco di proteggere la mia creazione facendo da scudo umano alla lavagna.
"Ma non vedete che sbagliate tutti i segni, e oltretutto scegliete la via più lunga, in modo da garantirvi il maggior numero possibile di errori?!?" Ormai sono alla fine delle mie energie protettive.
"Prof, cosa vuol dire la via più lunga? Intende dire che ci sono più modi per arrivare alla soluzione? Ma l'altra prof dice che ce n'è una sola". Vedo il terrore nei loro occhi.
L'idea che ci siano più strade percorribili per poter aver risultati soddisfacenti è inarrivabile per loro.
La situazione, in questo modo, si prospetta troppo complicata.
La via giusta dev'essere una.
Chiara.
Semplice.
Se li disoriento sono degenere.
Come la vita, a volte.
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