LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

lunedì 15 febbraio 2016

Semafori


I semafori sono entità di difficile gestione.
Sarà perché sono collegati con il tempo.

Quando sono lontani sono sempre verdi.
Qualsiasi velocità tu faccia, comunque tu la moduli, che tu sia a piedi, in bici, in moto, in macchina o in carrozza trainata da forze motrici animali, quando ci arriverai sotto sarà sempre rosso. A meno che tu non abbia esigenza di fermarti, perché ti sono entrati due lepidotteri in due occhi (in questo caso il colore del semaforo sarà verde, seppur colto in modo screziato), o perché ti stanno chiamando al cellulare per dirti che hai vinto un importantissimo premio letterario, che decadrà scivolando al secondo il classifica se non risponderai immediatamente, o cose del genere. Cose che capitano quando il semaforo è verde.

Più il tempo che hai a disposizione è limitato, più durerà il rosso.
Più il tempo che hai a disposizione è limitato, più quello che avrai davanti rimarrà fermo anche con il verde, magari perché si sarà beccato due lepidotteri in due occhi, o perché starà vincendo il favoloso premio letterario, dove il secondo in classifica sei tu (ma non lo sai e non lo saprai mai, perché lui ha risposto alla chiamata).
Più il tempo che hai a disposizione è limitato, più ti verrà voglia di fare la gimcana tra le auto davanti a te e di grigliare il rosso. Ovviamente, più si verificherà questo evento, più ci sarà un poliziotto, o meglio ancora un carabiniere, appostato immediatamente dietro il cespuglio dove volteggiano i lepidotteri.

Non parliamo di quando c'è un incastro di automobili, che in prossimità degli incroci si va a definire secondo uno schema simile a due tetris incastrati perpendicolarmente. I semafori hanno un bell'alternare rosso verde e arancione; ormai sotto di loro si è formato un tessuto che manco nei tappetifici persiani. Si creano situazioni propizie a inseguimenti al rallentatore, corse sui tettini delle macchine, attacchi di ordinaria follia.

L'onda verde è sicuramente un'utopia assimilabile al Comunismo.
Se mai accadesse di trovarne una, sarebbe sicuramente in un momento di totale assenza di voglia o possibilità (lepidotteri, telefonata del premio letterario) di andare dove la strada conduce.

Forse per i pedoni è un po' più semplice gestire i semafori.
Se si vede un verde e si ha fretta, si può correre finché gambe e polmoni riescono senza incorrere in multe dal poliziotto o carabiniere appostato dietro il cespuglio di lepidotteri. Bisogna però stare attenti ai suddetti insetti, non tanto per il rischio che si infilino nei propri occhi di corridore che fa girare il mondo sotto i piedi a umana velocità, quanto per quello legato all'automobilista, motociclista, cocchiere, ciclista lepidotterato proveniente dal tetris perpendicolare, che, vedendo il semaforo screziatamente, potrebbe confonderne i colori e incorrere in una multa e in una schiacciagione (di voi esultanti che state riuscendo ad attraversare la strada alleggeriti di un polmone o due).
Poi c'è un'altra categoria di pedoni, quella che ha ben altro a cui pensare che ai semafori.
Quella che di verdi e rossi e anche arancioni ne fa passare anche sette o otto alternati senza accorgersene.
Ché nella vita oltre ai semafori c'è di più.

2 commenti:

  1. Il lettore vede in questo semaforo una sconfitta del tempo spazializzato a favore della durata come tempo vissuto – la vendetta sul 'tempo stronzo' (Bergson e molto altro in immagini).
    Eppure il semaforo è anche perfetto esempio per la struttura di un algoritmo. Ellisse di inizio, domanda, 3 opzioni, azioni conseguenti, ellisse di fine. Il lettore alla fine del post invece, vede l'algoritmo didascalico trasformato in una poetica
    macchina di Goldberg, che spalma l'anima sulle cose urbane, come fosse una forma di smog. E tra le fate morgane del mondo senza inerzia, e del comunismo verde, ecco chi si perde l'algoritmo. Quelli che i semafori li trascurano. Più volte. Il circuito diventa uno scarabocchio. Le opere dell'uomo sono spesso circuiti arabescati senza funzione. Quelle persone sarebbero capaci di vedere anche l'accesione di una luce semaforica blu cielo, come nella
    favoletta di Rodari; il lettore, in cuor suo, spera non attraversino pensando di volare!

    RispondiElimina
  2. ...vedo che le lezioni di informatica sono seguite con molta attenzione (almeno da una persona in una classe intera...è già qualcosa) ;)

    Prima di leggere questo commento ho risposto con lo stesso concetto della funzione non funzionante a un certo Rotma...a te, Rotma e me i Papua della Nuova Guinea fanno un baffo!

    RispondiElimina