LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

mercoledì 14 maggio 2014

Il vecchio adorabile per default




Non so se è perchè sono nata in un paese più tendente al piccolo che al grosso, o se è perchè gli amici dei miei nonni erano una crème selezionata di popolazione, ma ho un atavico convincimento del fatto che le persone anziane siano tutte adorabili, rispettabili e per bene.
Questo convincimento non è basato sulla razionalità. O perlomeno, è basato su un'utopica razionalità che vede l'essere umano tendere al meglio e imparare dagli errori durante la vita, fino ad essere quasi perfetto alla sua fine.

Dato che la razionalità è utopica, bisogna prendere atto che:
  • a parte disgrazie, terremoti, maremoti, incidenti e catastrofi assortite, la gente che prima era giovane poi è vecchia. Se il mondo è zeppo di giovani stronzi e mentecatti, lo sarà anche di vecchi stronzi e mentecatti. Lo stesso vale per le persone per bene. 
  • invecchiando, spesso non solo non si migliora, ma si acquiscono alcune aree di miglioramento (purtroppo mai migliorate) del carattere. Area di miglioramento è il modo politically correct per definire un difetto.
  • quando uno è vecchio, anche molto vecchio, gli capita che la gente a cui tiene muoia prima di lui, che i parenti, dopo che ha assolto al ruolo di nonno, lo mollino per i fatti suoi, o lo considerino un peso pur non avendolo mollato. Ergo, quando uno è vecchio, spesso si sente solo. La solitudine, si sa, è il peggiore dei guai.
  • quando uno è vecchio, il suo corpo fa acqua da tutte le parti. Se ragiona ancora bene, ha tutte le ossa a pezzi. Se capisce e ha le ossa buone, ha un cancro che lentissimo e inesorabile si espande tra i suoi organi ammaccandolo ma non uccidendolo. Se ha il corpo bionico, è demente. Per questa ragione, il vecchio è piuttosto inacidito. 
  • quando uno è vecchio, si avvicina alla morte. E la morte, si sa, è seconda solo alla solitudine tra i guai. 
  • quando uno è vecchio, ormai, ha una pensione omeopatica.
Alla luce di queste considerazioni (e di altre che mi saranno sicuramente sfuggite), il vecchio è un uomo pescato a caso tra la gamma umana, ma più incazzato, più malandato, più solo, più frustrato e anche terrorizzato dalla fine della vita, che, per quanto possa essergli stata ingrata, è per lui un bene prezioso a livello istintivo.

Ergo, quandopassi tranquillo vicino a un vecchio che per qualche inspiegabile motivo ti pare debba essere adorabile solo perchè vecchio, e lui ti grida "VAT'LA A PIE' 'N TEL CUL*",
tu non preoccuparti
tu non preoccuparti.

E' normale.

*= vattela a prendere il "quel posto", in un colorito piemontese. Valido per il Piemonte e sostituibile con altri espressioni in altri dialetti/lingue.

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