LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

mercoledì 12 novembre 2008

I due sconosciuti


Ero al ristorante.

Da sola.

Aspettavo i miei genitori.

Davanti a me c'erano due tipi, seduti di profilo rispetto a me, e si parlavano.

Erano vestiti casual, jeans e felpino.

Uno, sulla sessantina, capelli bianchi, barbetta bianca, parlava tutto coinvolto a un altro, sulla tentina, capelli neri, barbetta nera.

Il primo non mangiava quasi nulla, parlava solo della sua vita, dei suoi avi, delle sue origini, infervorato.

Il secondo mangiava, si trastullava la barba, e ogni tanto gli diceva "Ah", "Ma pensa".

Il primo aveva un accento genovese che mi sembrava di essere tornata a Nervi.

Ho iniziato a chiedermi chi fossero quei due tipi, cosa facesserò lì, eccetera.

Mi sono messa a fissarli intensamente, e a spostare il viso dall'uno all'altro, dal vecchio che riversava il fiume di parole al giovane che si toccava il pizzetto dicendo "Ah-ah".

Mi sa che loro se ne sono anche accorti.

Poi sono arrivati i miei genitori, in un turbine di "Maaaa ciaooooooo", "Cooome stai?".

Hanno investito il tavolo, e non ho più potuto continuare a chiedermi tutte le cose che avrei voluto sapere sui miei due dirimpettai.
Peccato.

2 commenti:

  1. hahaha...succede sempre anche a me!

    E' che i discorsi "rubati" degli altri hanno un qualcosa che attrae...sarà perchè ci chiediamo cosa avrà mai da raccontare in maniera così intensa questo sconosciuto..

    Oppure perchè cerchiamo disperatamente degli indizi per capire COSA faccia nella vita uno con QUELLA faccia. Vestito in quel modo,poi...

    La cosa paradossale di queste situazioni è che alla fine tu eri più interessata al discorso di quello col pizzetto!

    RispondiElimina
  2. Magari da quel momento in avanti hanno iniziato loro ad analizzare il tuo tavolo!! :D

    RispondiElimina