LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 21 novembre 2008

Antroforeste


C'era una volta una foresta.

La foresta sembrava una qualunque foresta, agli occhi di un daltonico.

Un normovedente, invece, notava subito che c'era qualcosa di strano.

La cosa strana era che le fronde degli alberi, anzichè verdi e frondose, o marroni e stecchite, erano rosa, o gialle, o, al massimo, color caffè.

Se si guardava bene, infatti, non c'erano fronde, ma uomini appesi ai rami.

Le donne c'erano anche.

Di solito, infatti, dove ci sono degli uomini ci sono anche delle donne.

Delle donne, anche loro rosa, o gialle, o al massimo colo caffè, utilizzando le braccia degli uomini appesi come liane, ondeggivano su e giù per la foresta. Ognuna di queste donne non toccava quasi mai terra: era sempre appesa a un uomo o all'altro, e, a volte, nel cambio, anche a due uomini, una mano appesa al braccio dell'uno, e una al braccio dell'altro. E così le loro braccia, secondo una darwiniana evoluzione, erano diventate lunghissime. Così lunghe che, alla fine, alcune di loro toccavano terra. Toccavano terra, ma le loro gambe si erano atrofizzate, e non riuscivano più a camminare. E così si afflosciavano su sè stesse non appena le loro lunghe braccia mollavano quelle degli uomini frondiferi. La cosa complicata era che, a forza di avere braccia così lunghe, faticavano anche a prendersi cura di sè stesse. Pensate all'ispettore Gadget che si pettina quando ha le braccia estroflessibili. Con tutta sta lunghezza, mica è facile. E così, una volta sfrondate, queste donne erano perdute.

C'erano poi altre donne che, invece, non avevano subito l'evoluzione darwiniana in quel senso: si erano accontentate di vivere sulla terra. Continuavano a condurre un'esistenza autonoma, e, se avevano voglia di un uomo, scrollavano un po' un tronco e ne facevano scendere giù uno ben maturo. A qualcuna toccava a volte un uomo un po' marcio o bacato. Ma, come si sa, basta tagliare via il pezzo intorno alla marcescenza o al verme, e poi il frutto torna ad essere perfettamente edibile. Al massimo con un retrogusto un po' amarognolo.

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