LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

martedì 10 luglio 2007

Concentrati...


Concentrati...
Sei coricato tra questi fiori (anallergici).
Il sole accarezza la tua pelle abbronzandola senza bruciarla.
Hai la tua bevanda preferita a lato.
Hai un vassoio del tuo cibo preferito a lato.
Il tutto a calorie zero (soprattuto se sei una donna).
Alla tua sinistra c'è una spiaggia caraibica, raggiungibile tramite una scaletta.
Hai con te un bel libro (se ti piace leggere, cose tipo questo, o questo, o questo).
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Ok, in realtà sei in ufficio, sei seduto sulla tua poltroncina recante il calco delle tue chiappe adipose (se uomo) /cellulitiche (se donna), l'aria condizionata accarezza il tuo collo incriccato, i tuoi bevanda e cibo preferiti ti fanno ingrassare, dato che non hai più 7 anni, alla tua sinistra c'è quel/lla collega tanto simpatico/a, e hai con te un fascio di pratiche che a trasportarlo dovresti essere il campione mondiale di pesi massimi.
Era un esempio di spleen e idéal.
Però forse Baudelaire ne faceva di migliori.
Sarà che non gli è mai capitato il caso B.
Esempio di una delle mie preferite sullo spleen e idèal

V • LA CAMERA DOPPIA
Una stanza che sembra una rêverie, una stanza veramente spirituale, la cui atmosfera stagnante è leggermente
tinta di rosa e di blu.
Qui l'anima si immerge in un bagno di pigrizia, aromatizzato dal rimpianto e dal desiderio. - Qualcosa di
crepuscolare, di bluastro e di rossastro; un sogno di voluttà nel corso di un'eclisse.
I mobili hanno forme allungate, illanguidite, prostrate. Sembrano sognare. Li si direbbe dotati di una vita
sonnambolica, come quella dei vegetali e dei minerali. Le stoffe parlano una lingua muta, come i fiori, come cieli e soli
al tramonto.
Ai muri, nessuna infamia artistica. Di fronte al puro sogno, all'impressione non ancora analizzata, l'arte
definita, l'arte effettiva è una bestemmia. Qui tutto ha la chiarezza sufficiente e la deliziosa oscurità dell'armonia.
Un sentore infinitesimale del genere più squisito, a cui si mescola una leggerissima umidità, galleggia in questa
atmosfera in cui la mente assopita è cullata da calde sensazioni di serra.
La mussola piove abbondantemente davanti alle finestre e al letto; si spande in cascate nevose. Sul letto è
sdraiata la sovrana dei miei sogni, il mio idolo. Come mai? Chi l'ha portata qui? Quale magico potere l'ha collocata su
questo trono fantastico e voluttuoso? Ma che importa? Lei è qui, e io la riconosco.
Eccoli quegli occhi la cui fiamma trapassa il crepuscolo; quei sottili e terribili specchietti che riconosco dalla
loro spaventosa malizia! Attirano, soggiogano, divorano lo sguardo dell'imprudente che li contempla. Le ho studiate a
lungo queste stelle nere che costringono alla curiosità e all'ammirazione.
A quale dèmone benevolo sono debitore di trovarmi così circondato di mistero, di silenzio, di pace e di
profumi? O beatitudine! Ciò che di solito chiamiamo vita, anche nella sua espansione più felice, non ha niente in
comune con questa vita suprema di cui ora ho conoscenza e che assaporo minuto per minuto, secondo per secondo!
No, non ci sono più né minuti, né secondi! Il tempo è sparito. È l'Eternità che regna, un'eternità di delizie!Ma un colpo terribile, pesante, è risuonato alla porta, e, come nei sogni infernali, mi è sembrato di ricevere un
colpo di piccone allo stomaco.
Poi uno Spettro è entrato. È un usciere che viene a torturarmi in nome della legge; è un'infame concubina che
viene a piangere miseria e ad aggiungere le trivialità della sua vita ai dolori della mia; o forse è il galoppino di un
direttore di giornale, che viene a reclamare un altro pezzo del manoscritto.
La stanza di paradiso, l'idolo, la sovrana dei sogni, la Silfide, come diceva il grande René, tutta questa magia è
sparita con il colpo brutale battuto dallo Spettro.
Ricordo bene! Che orrore! Sì, è mio questo tugurio dove è di casa l'eterna noia! Ecco i mobili: insulsi,
polverosi, scheggiati. Il camino senza fiamma e senza brace, lordato di sputi; le tristi finestre su cui la pioggia ha
lasciato scie polverose; i manoscritti cancellati o incompleti; il calendario su cui la matita ha segnato date sinistre.
E quel profumo d'un altro mondo, di cui mi inebriavo con perfezionata sensibilità, eccolo ahimè rimpiazzato da
un odore disgustoso di tabacco, mescolato a qualcosa di ammuffito e di nauseante. Ora qui si respira il puzzo rancido
della desolazione.
In questo mondo ristretto, ma così pieno di disgusto, un solo oggetto noto mi sorride: è la fiala del làudano,
vecchia e terribile amica; come tutte le amiche, ahimè, prodiga di carezze e di tradimenti.
Sì, il Tempo è ricomparso! Il Tempo regna sovrano, ora. E con questo orribile vegliardo è tornato il suo seguito
di Ricordi, di Rimpianti, di Spasimi, di Paure, Angosce, Incubi, Collere e Nevrosi.
Ora i secondi sono fortemente, solennemente scanditi, ve lo assicuro. E ognuno di loro, saltando fuori dalla
pendola, dice: - «Io sono la Vita, l'insopportabile, l'implacabile Vita!».
C'è solo un Secondo nella vita umana che abbia la missione di annunciare una buona novella, la buona novella
che provoca in tutti un'inspiegabile paura.
Sì, il Tempo regna! Ha ripreso la sua brutale dittatura. E mi spinge, come se fossi un bue, col suo doppio
pungolo. «Forza, somaro! Sgobba, schiavo! Vivi, dannato!».

1 commento:

  1. Maestra spigoZen, aggiungerei se non le dispiace qualcosa da leggere che non abbia già letto, del tabacco e una birra fresca. Un uomo xy serie A a farti massaggi dalla cervice ai talloni, indugiando sulle chiappe, un cellulare per rispondere a una telefonata che ti comunichi che hai vinto il premio Calvino e tu a rispondere:
    Non offendetevi se non verrò a presenziare, ma ho cose ben più importanti sotto mano, vi mando mio cugino Ciro con una delega per ritirare il premio.

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