LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 6 aprile 2007

Agnello pasquale

Ci ho pensato lungamente.
Ma proprio lungamente.
Tanto che oggi mi era venuta un'ispirazione di altro genere e stavo quasi per cedere e scrivere quella (magari poi lo faccio anche così nessuno vede più questo post e siamo a post).
In ogni caso, oggi con ogni probabilità, a meno di crisi di astinenza con intrufolamento in un internet point marittimo, sarà l'ultima volta che scriverò prima di Pasqua.
E mi sono detta: dovrò pur ben fare gli auguri di BUONA PASQUA.
Poi mi sono risposta: ma perché? Io agnostica. E poi gli auguri mi scocciano.
Poi mi sono ribattuta: potrei fare un sacrificio, guarda caso pasquale, ma proprio guarda caso, anche perché è da tanto che avrei potuto farlo. Ma questa volta ho un sentore. A dire il vero son due settimane che ce l'ho (il che spiega il lungamente). Pubblico il post così martedì forse vi faccio sapere se il sentore era uno sbaglio, come quasi tutto nella mia vita.
Vi incollo qui sotto un racconto, l'unico racconto scritto da me con un pennino fatto della mia pelle, con un inchiostro fatto del mio sangue. Il sangue dell'agnello sacrificale del post di oggi.

GESTI

IERI. Africa. Senegal. Un punto nella foresta. Un villaggio. Laggiù, tanti puntini si muovevano seguendo il ritmo biologico, le leggi della Natura, non ancora annebbiate dalla Società. Uno di quei puntini era il piccolo Alpha. Guardava il mondo attraverso i suoi occhi dolci e nerissimi, in cui si riflettevano luci ed ombre del suo popolo. A soli sei anni, già aveva in sé il germe del suo fiero popolo, i peul. Tra corse in mezzo alle strade polverose e lotte con gli altri bambini, le giornate scorrevano felici e spensierate sotto il calore del sole.
Alpha non aveva mai conosciuto sua madre, ma non se ne curava particolarmente, dato che stava benissimo con la zia ed i cugini.

Ma un giorno ricevettero una chiamata dall’Italia. Sul cellulare. Certo, anche nella foresta ne era invalso l’uso.
Dopo una settimana, Alpha era su un gigante di ferraglia volante, rumoroso, e seguiva una rotta che avrebbe rappresentato per lui un salto di poche ore, ed al contempo epocale, sociale e culturale di anni luce. Con lui, pochi bagagli ed un pesante fardello di emozioni, colori, suoni, odori che sarebbero rimasti solo un ricordo doloroso. Doloroso come il nodo in gola che quasi gli impediva di respirare.
Per la prima volta in vita sua, aveva paura.
Uno degli innumerevoli cugini lo accompagnava: ne approfittava per cercare fortuna in Europa. Quando arrivarono, lo aspettavano i suoi genitori, che non aveva mai visto. O che, perlomeno, non ricordava di aver visto, dato che l’avevano affidato alla zia, in Senegal, quando aveva appena un anno. Non sapeva come comportarsi, con quei due individui così vicini di sangue e lontani di cuore. Tutto appariva diverso, caotico, rumoroso, pieno di macchine nuove fiammanti pulite costose, strade asfaltate, persone vestite con scomodi pantaloni stretti, la pancia inghiottita da cinture ben chiuse. E poi il clima era tiepido. Né caldo né freddo, a metà strada, un clima senza carattere.
Nei giorni successivi scoprì un sacco di cose nuove, e cercò di archiviare in un angolo del suo cervello, chiudendoli a chiave, i rimpianti per la sua vita passata. Un vero peul non si lamenta, non rimpiange, va avanti ed affronta con coraggio il presente. Gliel’aveva detto la zia, e la zia aveva sempre ragione.

OGGI. Italia. Milano. Caos. Smog. Un elegante uomo d’affari cammina tra la gente impazzita per overdose di dati appuntamenti preoccupazioni. Mastica un hamburger. Nei suoi dolci occhi neri brillano la scaltrezza e l’intelligenza che l’hanno portato ad essere un broker di successo. Telefona alla sua convivente, le comunica di non aspettarlo per pranzo. Prende un altro cellulare per chiamare l’amante, dicendole che sta arrivando. Il telefonino del lavoro squilla in continuazione. Lo spegne. Mentre cammina, molte donne gli sorridono. Sa che con un solo gesto potrebbe averle. Come, con un solo gesto, ha ottenuto mille altre cose. Riconoscimenti, ricchezza, fama. Pianificare, mirare, colpire. Tre mosse per il successo.
Una donna di colore, con un bambino piccolissimo, vestita di stracci, lo guarda implorando pietà, e gli dice: “Ciao, fratello, aiutami”. Lui ha un sussulto al cuore. Ma non può. Ha fretta. Ha sempre fretta. Non si può non aver fretta. Spegne il sussulto, va avanti, sempre avanti.

DOMANI. In volo per il Senegal. Un vecchio, con la fronte solcata dagli anni, avrà un velo di lacrime sui dolci occhi neri. Guarderà le nuvole che scorreranno sotto di lui attraverso l’oblò. Avrà ritrovato la chiave di quell’angolo del suo cervello in cui aveva rilegato i ricordi della vita che più sentirà sua, ancora in quel momento, dopo tutti quegli anni. Avrà preso quell’orgoglio peul, che gli avrà impedito di piangere per tutta la vita, l’avrà appallottolato e lo avrà scaraventato in un’immaginaria pattumiera. Tornerà a porsi le domande che affollavano la sua mente quando era appena arrivato in Italia, sessant’anni prima. Non penserà più neppure per un momento che si tratti di cose superate, inutili, da adolescenti. Gli mancherà poco tempo. Con la profonda intelligenza che l’avrà portato tanto in alto nella società occidentale, avrà deciso che sarà giunta l’ora di capire, o in quel momento o mai, il vero senso della sua vita.
Scenderà dall’aereo.
Niente sarà come pensava.
Sarà tardi, troppo tardi. Avrà, in un istante, la consapevolezza che con molti, moltissimi gesti, i gesti di una vita, non avrà ottenuto NULLA.

7 commenti:

  1. hai il sentore di innamorarti forse?

    LUNA

    RispondiElimina
  2. VIVA LA PASQUA VEGETARIANA!!!!

    RispondiElimina
  3. Il sentore è un BRUTTO sentore.
    Non che innamorarsi sia così bello, cmq non sarebbe possibile.

    RispondiElimina
  4. Dicendo, senza conoscerti ma sulla base di cio' che scrivi, che ti trovo una persona un po' "teatrale" faccio sicuramente un atto di presunzione. Anzi ne voglio fare 2, questo a carattere previsionale:se il sentore è brutto, e si manifestera' al mare tra sab e lun allora temi d fare qualcosa d sbagliato o soprattutto di incontrare qualcuno che nn dovresti incontrare. LUNA

    RispondiElimina
  5. Una cosa sola: patisco un po' la parola "teatro" e i suoi derivati.

    RispondiElimina
  6. be' io credo che si debba esser particolarmente prudenti nei confronti di 2 categorie di persone, uomini o donne che siano, e cioe' attori e volontari di qualsivoglia associazione( in particolare quelle di soccorso medico).
    LUNA

    RispondiElimina
  7. Ehehehe, già, non che abbia pregiudizi, ho solo postgiudizi! ;)
    Ma tu un blog ce l'hai?

    RispondiElimina