LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

giovedì 23 marzo 2017

Empatia soporifera


Quando uno è insonne o anche solo impiega tanto tempo ad addormentarsi perché la sua testa è crivellata da pensieri sparsi e sballonzolanti in modo incontrollato che si scatenano proprio nel momento dell'orizzontalità, non è come quando si è qualcuno che appena decide di farlo dorme.

Quando si è qualcuno con disturbi del sonno, il sonno diventa prezioso.
Un po' come lo è l'aria se si è asmatici.

Anche se uno non si riduce proprio come l'uomo senza sonno, pure se  a vederlo non sembra, è difficile essere di quelli che si mettono nel letto e già sanno che ci vorranno un'ora o due per addormentarsi, e che, non appena si sente un rumorino, o se si sono sbagliati i dosaggi delle bevande e si deve andare in bagno, o se anche solo ci si sveglia per un brutto sogno o senza motivo, ricomincerà la trafila del doversi addormentare.

C'è gente, invece, che dormirebbe nel deserto a 60 gradi anche con vestiti di materiale plastico che gli fondono addosso sotto il sole cocente fino a diventare bordeaux a bolle. Costoro si addormentano mentre ancora stanno chiacchierando, a volte iniziano proprio a russare durante la conversazione: sembra incredibile, ancora conversano e già dormono.

Se persone di questi due tipi si trovano a dover condividere una stanza, o anche a essere separate solo da una parete di mattoni, come spesso succede nei condomini, si possono creare varie situazioni.

Se il dormitore è uno che si mette nei panni degli altri, anche nell'eventualità che non sappia come siano,pur essendo ignaro del fatto che in sua vicinanza dorme un insonne, utilizzerà degli accorgimenti di buon senso: non ascolterà la tv o la radio a volume assordante, soprattutto in orari adibiti al sonno, non parlerà a volume altissimo con avventori dotati di zoccoli o tacchi a spillo e in movimento permanente, non metterà sveglie simili alla fanfara dei bersaglieri di Bedizzole a volume da concerto di Marilyn Manson (o viceversa) e la farà suonare per poco tempo, una volta sola, quella che effettivamente gli serve per potersi svegliare/alzare all'ora necessaria. E soprattutto, non la dimenticherà accesa quando andrà via, lasciandola suonare ogni 7 o 8 minuti per tutto il giorno.

Tutte queste cose può farle se si trova in un luogo dove non danno fastidio a nessuno, tipo sul cucuzzolo di una montagna, magari a fare l'eremita. Ma probabilmente qualcuno che vive in cima a una montagna eremiticamente, distaccato da questo mondo e a contatto con la natura, probabilmente anche svincolato da obblighi sociali come il lavoro, non penserà ad accendere la tv o la radio ad altissimo volume e si sveglierà quando natura gli dirà che è ora di alzarsi perché il suo corpo ha avuto sufficiente ristoro, di sicuro senza snaturare un atto di pace come il dormire con un atto di costrizione come il suono innaturale di un'apparecchiatura, per quanto melodiose possano essere la fanfara dei bersaglieri di Bedizzole, una bella canzone di Marilyn Manson, o altre musiche scelte con cura.

Il dormitore può in realtà anche far risuonare sveglie a profusione, tv, radio, voci, tacchi, zoccoli, e chi più ne ha più ne metta  in un appartamento in città, o in un dormitorio, o in un hotel, ma prima o poi qualcuno manifesterà la sua contrarietà in colorite modalità.

Se infatti il dormitore ipotizzerà, in buona fede, che tutte le persone abbiano un rapporto con il sonno come lui, magari non si renderà conto che quello che per lui è un rumorino insignificante, che magari manco sente, che gli turba il sonno giusto quel tantinello da permettergli di ricordare un sogno e magari indirizzarlo a suo piacimento, per l'insonne è una catastrofe. Che per lui svegliarsi in mezzo alla notte o in un momento non previsto è un po' come l'amplificazione dell'ottantacinquesima centuria di Manganelli: prova un fastidio non lieve, ma pesante, e la sua disperazione non è miniaturizzata, ma ingrandita, perché sa che difficilmente sarà un microrisveglio di quelli che molti fanno senza nemmeno accorgersene.

L'insonne, a sua volta, non crederà vero che il dormitore possa non patire dei suoi stessi rumori,
forse non capirà.
Manganelli gli direbbe che se non capisce è prossimo al centro.
E lui inizierà a pensarci, a quello che dice Manganelli,
e i pensieri si accumuleranno,
e prenderà il libro e lo leggerà,
 e se non lo leggerà ripartirà comunque il flipper di pensieri,
finché, a furia di non dormire,
anche quelli gli si spegneranno del tutto.

Nessun commento:

Posta un commento