LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 20 gennaio 2017

Perfezione


Quando uno vuole fare una costruzione perfetta, scintillante, piena di guglie, rifrazioni di luce, effetti ottici, eleganza, slancio, bellezza, inizia a pensarci bene.
Pensarci bene fa sì che il tutto diventi molto impegnativo, molto gravido di autoaspettative, con molte autorichieste di perfezionismo supremo.
E il perfezionismo supremo molto spesso confina strettamente con l'immobilismo supremo.
Uno si mette lì e progetta, progetta, progetta.
Nel progetto c'è sempre qualcosa di imperfetto, perché lo stesso progettista lo è, ma non vuole esserlo, e quindi riprogetta. riprogetta, riprogetta.
Prima o poi il progetto dovrebbe diventare realtà, ma come si fa a fare qualcosa di concreto, quando già il progetto non è mai all'altezza?
Tanto vale progettare finché non si è sicuri che tutto sia perfetto, prima di mettersi all'opera.
Non essendo mai sicuri, non ci si mette mai all'opera.
Mentre contempliamo il progetto, o qualcuno ce lo frega (soprattutto se, dato che ci teniamo tantissimo, ne parliamo in giro), o moriamo mentre stiamo facendo l'n-esima correzione alla bozza.

E allora, tanto vale buttarsi, costruire subito in bella, che è sempre più bella una bella imperfetta di un perfetto nulla.

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