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lunedì 3 ottobre 2016

Volere tutto




Quando vai a vedere una mostra di Ed Atkins al Museo di arte contemporanea del Castello di Rivoli, arriva un momento in cui ti ritrovi in una stanza in cui ci sono tre maxischermi uno dietro l'altro e non molto spazio ai lati. I filmati sono molto simili, ma non uguali.

Come fare?
Vederli tutti insieme non si può: se ne affrontano per intero al massimo due, il terzo rimane parzialmente coperto.
Il metodo due per volta in due cicli richiederebbe una memoria che pochi hanno, soprattutto vedendo qualcosa di astratto come le opere di Atkins. In realtà, anche a guardarli tutti e tre insieme, questi filmati, non è che si afferri proprio tutto (eufermismo), ma tant'è che si è curiosi e si vuole tutto.
Chissà che nell'angolino sinistro dell'ultimo filmato ci sia la visione risolutiva per la propria vita.

E allora come si fa?

Quando si ha un'intuizione di visione risolutiva si fa una corsa in avanti, per poi tornare indietro a verificare che la suddetta non sia passata proprio sul primo schermo mentre si era oltre, tipo esercizio del suicidio dell'allenamento per il basket.

Il primo risultato è che con il movimento oscillosuicidario si perde lo stesso numero di pezzi di filmato (anzi di più, ragionando in termini di superficie vista), ma anche un pezzo di milza.
Un secondo effetto può essere che, sudando, i proprio feromoni facciano svuotare o riempire la sala di altri visitatori, a seconda della natura di ciò che si emana.
Secondo legge di Bloch, nell'ipotesi che qualche parte possa davvero essere illuminante proprio per te, proprio in quel momento, era quasi sicuramente in uno degli angoli ciechi, nonostante il tuo agitarti correre sbracciarti disocchiarti per cogliere tutto.
Infatti ti guardi intorno e noti che la maggior parte dei saggi visitatori del museo non solo non corre, anzi corri proprio solo tu, ma non si mette nemmeno in posizione tale da vedere un maximum di superficie.
La stragrande maggioranza della gente si piazza davanti al primo schermo, sta lì tre minuti, poi se ne va, infastidita dal tuo movimento scriteriato che le disturba la periferia del campo visivo.

La grande e banale ma troppo frustrante per essere accettata verità racchiusa nella stanza è che non si può avere/vedere/provare tutto.
Che è stupido volerlo fare.
Che ci si fa un mazzo così, non si cava un ragno dal buco
e si passa per

squilibrati.

In compagnia, però, se Ed Atkins esiste davvero.
Ma esiste.
Quindi sì.

Dimenticavo che un'altra soluzione sarebbe abbattere un lato della stanza per poter arretrare abbastanza da vedere tutto, anche se le mie scarse cognizioni scientifiche e la mancanza di misure non mi permettono di stimare ora se sarebbe possibile.
La cosa certa è che, se si facesse, ci si ricondurrebbe
a passare per

squilibrati.

E anche a prendersi una multa o peggio.

La vita è frustrante.

Volere tutto, non si può.

Sembrare squilibrati, invece, si può.

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