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sabato 18 giugno 2016

Indicazioni terapeutiche: lenitivo di pensieri distorti

 
Quando uno non è proprio obeso, o non vive trascinandosi dal letto alla sedia, dalla sedia al sedile dell'auto e così via,
e quando,
al contempo,
è disperato o in balìa di sentimenti poco piacevoli come rabbia gelosia invidia odio o altri o tutti quelli elencati e altri insieme,
capita che si metta a pensare.
E questi pensieri, soprattutto quando c'è balìa, sono raramente costruttivi e ordinati.
Generalmente invadono la mente come un'orda incontrollata onnidirezionale diserbante tipo Attila re degli Unni con tutto il suo esercito di Unni.

Vi state chiedendo cosa c'entrino con tutto ciò l'obesità e la sedentarietà?

Ve lo dico io.

Quando uno versa in queste condizioni, il miglior lenitivo dei pensieri barbarici sommergenti e disorientanti è praticare uno sport aerobico fin quasi allo sfinimento, e comunque per lungo tempo.
E' un po' strano a dirsi, soprattutto in quanto l'opinione comune vuole che il pensatore sia sedentario e lo sportivo non pensante.
Nei fatti, il fondo di verità nello sportivo non pensante è proprio il fatto che quando uno fa sport non è che non pensi, ma riodina i pensieri, se non riducendoli in quantità, almeno ridimensionandoli in peso. 
All'inizio, di già che uno è girato malissimo, sopraffatto dal delirio di pensieri, trova che correre per chilometri sotto il sole o inforcare una bicicletta e pedalare tutto il giorno, oppure ancora mettersi in acqua, magari fredda, e nuotare lungamente sia del tutto contrario a umana logica.
Se riesce a partire (cosa ammessa con sforzo e di rado concessa), nei primi momenti maledirà chiunque, vomitando il sangue che gli starà girando al contrario nelle vene.
Se sarà obeso e sedentario mi rintraccerà tramite web tacking e IP e verrà a spaccarmi la faccia, se le forze lo sosterranno.
Se non sarà obeso e sedentario mi rintraccerà comunque tramite web tacking e IP, si incamminerà comunque per spaccarmi la faccia, ma le forze lo sosterranno, e ad un certo punto, così preso dallo sforzo e dall'ira funesta di spaccamento della mia faccia, si accorgerà che quei pensieri pregressi si staranno sedimentando in fondo al cervello.
Non è che saranno andati via, saranno solo sedimentati.
E allora, invece di venire da me, uno continuerà a correre, pedalare, nuotare, e penserà sempre a quelle cose rabbiose, ingelosenti, invidizzanti, odiosanti, ma planandoci su, sorvolandole dall'alto.
Man mano che le endorfine cresceranno in corpo, tutto verrà relativizzato.
Quando alla fine si interromperà l'attività, sempre che sia stata di sufficiente durata, uno si sentirà bene per un intervallo di tempo variabile tra i 5 minuti e le 3-4 ore.

Poi tutto tornerà com'era.

Tutto sommato, però, è un lenitivo che fa meno male delle droghe.
Crea dipendenza pure lui.
Ha effetto limitato nel tempo pure lui.
Ma sicuramente lo sforzo di fare sport per ore sotto il sole cocente o nel gelo paralizzante sarà minore di quello necessario a tenere a bada l'orda di pensieri negativi autodistruttivi autolesionisti.

Poi probabilmente ci si lede lo stesso
tendini muscoli ossa,
ci si consuma lentamente,
ma più velocemente che a stare fermi immobili,
però si sa,
la vita è
per definizione
degenerazione.

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