LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

sabato 7 maggio 2016

Il giusto grado di angoscia


Immagina una vita di pura serenità.
Tutto che va esattamente come avevi immaginato.
Non un'incrinatura.
Non un imprevisto.
Non una frenata.
Tu sorridi alla vita, la vita ti sorride di rimando.
A parte che a furia di sorridere poi ti vengono le rughe (ma nella vita perfetta non te ne fregherebbe niente, perché saresti comunque immerso in una continua pace dei sensi), dopo un po' ci si assuefà a tutto, pure a che vada tutto bene.
Ci si sveglierebbe al mattino senza curiosità, tanto si saprebbe già che andrebbe tutto bene.
Tutto come immaginato. Ma siamo poi così bravi ad immaginare?
Non ci sarebbero sorprese, né brutte né belle.
Anzi, se vogliamo fare un passo da serenità a felicità, ci sarebbero belle sorprese, a cui ci si abituerebbe talmente da non sorprendersi nemmeno più.
Una specie di assuefazione tipo quella che si ha con le droghe.
Del resto, la felicità è una perfetta droga.
Non si pensa più a soluzioni alternative: ci si siede in una poltrona di goduria imbottita di pace, e non si ha più alcuna necessità di industriarsi per risolvere problemi che, del resto,  non esistono.
Non ha senso pensare ad alternative, cambi di vita, giri di vite.
Ne servirebbero dosi sempre maggiori, in modo direttamente proporzionale al decremento della sua utilità marginale, per potersi emozionare.
Si creerebbe un mercato nero di felicità.
Il bene diventerebbe sempre più scarso, e molti dovrebbero accontentasi di quella serenità che alla lunga diventa noiosissima.
Fine delle sorprese derivanti dalla felicità: potrebbero permettersele solo i ricchi di nascita e i contrabbandieri.
I comuni mortali sarebbero condannati a una vita di serenità continua.

Ad un certo punto, però, qualcuno capirebbe che, tutto sommato, la giusta vita ha bisogno di una certa dose di infelicità, ansia, preoccupazione.
Il giusto grado di angoscia ti permette di pensare, industriarti, migliorarti, studiare strategie di uscita, sperare. Ti dà quella dose di adrenalina che ti contorce le budella, ti fa dimagrire anche se divori buoi interi immersi nella maionese, ti fa sentire vivo e al tempo stesso inconsapevole delle future evoluzioni della tua vita.
Il giusto grado d'angoscia non ti paralizza, ti sprona.
Combatte i contrabbandieri di felicità,
ne mette in cantiere una home made,
non vendibile,
personalizzata.
Una felicità
instabile
futura
ipotetica.
Ma tua.

2 commenti:

  1. Come si regola la valvola dell'angoscia se funziona o tutto chiusa o tutto aperta?

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  2. Si chiama un tecnico che metta una dosavalvola

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