LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

mercoledì 25 marzo 2015

Compleanno ritardatario oltre i limiti concessi dall'umana tolleranza


E' accaduta una cosa orrenda.
Il mio blog ha compiuto otto anni il 27 febbraio e non gli ho fatto gli auguri.
Non posso neppure dire che quel giorno ci fosse da scrivere un post mirabolante e fantasmagorico.
Era libero, liberissimo.
Avrei potuto scrivere della scoperta di Titano, della morte di Debussy, di Martin Luther King, di Chirac, di due calzini, della mucca pazza, addirittura di Valentino Rossi. E invece no. C'era tutto lo spazio per il compleanno.
Si potrebbe declamare così il fallimento della genitrice di un blog e del suo ruolo di accompagnamento alla crescita e allo sviluppo.
E' pur vero che la prole parrebbe diventare biologicamente (e non socialmente) autonoma all'età di cinque anni.
Ma il blog è una prole un po' strana. Non spicca mai il volo da sola, e se il genitore se lo dimentica lentamente muore. Diciamo che anche un bambino di cinque anni - o otto che siano - , abbandonato a se stesso o controllato una volta o due al mese non se la cava proprio benissimo, ma il blog meno.
Il bambino potrebbe salvarsi, il blog no.
Peggio di un criceto.
Mi serve una consulenza di Mondoblog che salvi il mio blog soggetto a incurie mandandomi qualche fanatico di blog.
Anche se forse è più facile trovare qualcuno che voglia salvare un criceto piuttosto che un blog.
Ché in Italia la letteratura conta meno di un topo.

martedì 3 marzo 2015

ASL contro ASL

Il sistema sanitario nazionale è bello perché è vario, ed è così vario che è proprio un terno al lotto il medico su cui si capita.
E così c'è gente che preferisce ricorrere al sistema privato, pagando un sacco di soldi, seguendo il passaparola degli amici e dei conoscenti. 
Il medico, visto che guadagna molto di più quando riceve privatamente, è automaticamente ispirato dalla possibilità di essere allucinante alla ASL e meraviglioso privatamente. 
Altrimenti non si giustificherebbe che ci siano tanti medici bravi privatamente e tanti assurdi pubblicamente. E soprattutto che lo stesso medico sia la prima e la seconda cosa in contemporanea. 

Dato che non mi piace seguire l'ottica perversa del sistema, continuo a sperare che ci siano dottori etici che visitino bene alla ASL come in privato ( magari, ma forse questo è troppo, che si limitino a fare bene il loro lavoro pubblico e il resto del tempo lo trascorrano aggiornandosi). Quindi continuo a prenotare visite della ASL. 


Vado dall'otorinolaringoiatra dopo un mese, tre settimane e tre giorni pressoché consecutivi di mal di gola e catarro. Mi sfrego le mani che mi sia durata tanto la malattia, altrimenti, se fosse stata una cosa normale, dato il tempo d'attesa, sarei andata alla visita sana come un pesce. 
Spero ardentemente che mi risolva il problema. 
Mi accoglie un medico che bofonchia cose incomprensibili con un accento di qualche località a me ignota. Per comodità, nei dialoghi di questo post tradurrò già per voi le cose che ho dovuto farmi ripetere 4 volte. Quelle che ripeto per iscritto sono state dette 4*(le volte effettivamente indicate qui) volte. 

M (MEDICO): buongiorno, entri.
I (IO): buongiorno.
M: che problema ha?
I: è da un mese e mezzo che ho mal di gola e catarro.
M: ah, vediamo.

Mi fa accomodare su una sedia e mi spara una luce nella bocca abbassandomi la lingua, esattamente come aveva fatto il medico di base, quindi mi infila un attrezzo (si spera sterilizzato) nelle orecchie. Mi fa risistemare sulla sedia di fronte alla scrivania. 

M: lei ha una rino-faringite catarrosa. 
I: Cioè raffreddore e mal di gola?
M: sì, con catarro. 
I: sì, me ne sono accorta. Avevo scordato solo il rino. Tutto il resto gliel'ho detto io. 

Inizia a scrivere e riempie due fogli di medicinali.

M: ecco, prenda 20 giorni di questo per bocca, 20 di questo 2 spruzzi al dì, si metta queste gocce nelle orecchie per 5 giorni e dopo prenoti un'altra visita per farsi togliere i tappi di cerume. 
I: ok, ma sono antibiotici?
M: sì, quello per bocca è un antibiotico, quello spray è un cortisone. I tappi non c'entrano ma già che ci siamo può farseli togliere. 
I: ma si capisce perché ho questa cosa da un mese e mezzo?
M: beh ha le difese immunitarie bassissime. Comunque con l'antibiotico debelliamo tutto. 
I: sì, debelliamo anche le difese immunitarie che già sono bassissime. 
M: eh vabbeh, ma almeno poi non ha più male. 
I: non sarebbe evitabile? Patisco molto l'antibiotico e non vorrei che mi venissero delle complicazioni che ho già avuto in passato...legate appunto alla distruzione totale delle difese immunitarie...
M: senta, se viene da me alla ASL, sappia che io rappresento lo Stato. E la Costituzione dello Stato italiano cosa dice? Che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Dice che è fondata sulla salute? No! Io le do la possibilità di andare al lavoro e di non star male. Se avrà delle complicazioni le darò altri antibiotici e altri antiqualcosa, in modo che lei continui sempre ad essere malata ma non senta il dolore e possa andare a lavorare lo stesso. Se invece venisse da me privatamente, le direi cose del tipo: sia felice e vedrà che il suo sistema immunitario si ripristinerà e starà bene. Ma lei è qui e quindi le do l'antibiotico, ok? ....Di che colore é?
I: Eh?
M: di che colore?
I: ma cosa?
M: di che colore è la sua produzione?
I: Ma che produzione? Che colore?
M: la produzione che ha appena immesso nel suo fazzoletto.

Prendo il fazzoletto, lo apro.

I: bianca.
M: ah. Va beh, paghi il ticket e avanti il prossimo.

EPILOGO: Vado in farmacia piuttosto contrariata e combattuta tra essere felice, prendere l'antibiotico o andare da un altro medico. 
Tentare il terno al lotto un'altra volta no. 
Essere felice: irrealizzabile. 
Decido di prendere l'antibiotico. 
In farmacia pago, prendo la miriade di scatolette, poi mi viene la balzana idea di chiedere conferma alla farmacista che l'antibiotico sia specifico per le vie respiratorie. Lei guarda, si consulta con il collega e poi mi dice: "Beh, gli antibiotici servono un po' per tutto...questo poi è specifico per le vie urinarie".
Esco.
Torno a casa.
Metto il sacchetto nell'armadietto delle medicine. 
Ma davvero per guarire mi toccherà essere felice?