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mercoledì 25 gennaio 2012

Il lavoro più grande

C'è un posto che attraverso tutti i giorni per andare a lavorare "dove le regole non esistono, esistono solo le eccezioni".
Uno pensa subito a un posto caratteristico, pittoresco, variegato, forse indotto dal clip de "L'ombelico del mondo" di Jovanotti, da cui ho tratto una strofa.

Ebbene, no.

Non è così.

Il posto è il quartiere adiacente a un mercato vicino a corso Giulio Cesare a Torino. Non sto a specificare meglio, tanto non è importante.
L'importante è il concetto che, quando uno entra in quel quartiere, nulla è come è stato prima del quartiere e nulla è come sarà quando se ne sarà usciti (se se ne uscirà).


Se entri lì dentro, con qualsiasi mezzo, puoi dimenticare le regole della strada per cui si deve tenere la sinistra.
  1. Le automobili, i camion, le vespe, i pedoni, le biciclette e tutto quello che ha un moto proprio vanno a caso in qualsiasi buco disponibile. I pedoni, in tutto questo casino, non si curano del fatto che stanno rischiando la vita, e si buttano senza paura e senza occhi, tutti nuca, in mezzo al tetris di mezzi dotati di pericolose ruote schiaccianti. Più hanno carrozzine con loro, più si buttano. Forse hanno infondati complessi di superiorità dovuti al fatto che le carrozzine, di ruote, ne hanno quattro. Non schiaccianti, però.
  2. I mezzi non in moto sono parcheggiati ovunque, uno sopra l'altro, anche uno vicino all'altro, soprattutto se questo tipo di parcheggio permette di paralizzare totalmente il traffico in movimento casuale di cui sopra.
  3. Poi ci sono i mezzi in moto così lento, ma talmente lento, che non si capisce se rientrino nella prima o nella seconda categoria.Tu arrivi dietro di loro, in macchina, o in bici, con qualsiasi mezzo, e ti ritrovi nel paradosso di Zenone, dove Achille è andato a prendersi un caffè ed è rimasta solo la tartaruga, e la tartaruga è lì davanti a te, con la differenza che una tartaruga vera non ha le frecce e non può metterle, la tartaruga finta davanti a te le ha, ma, credendosi una tartaruga vera, non le mette perchè ha dimenticato di averle.

In mezzo a tutti questi mezzi, tutte le volte mi dico che se esco viva dal quartiere, il lavoro più grande della giornata è stato compiuto.

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