LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

lunedì 21 marzo 2011

Tetris


Mercoledì scorso c'era la notte bianca a Torino.
Io ero a Torino e dovevo andare a cena in un posto sempre a Torino, in macchina.
Avevo appena fatto la tratta Genova-Torino in autostrada, impiegando ben due ore, e avevo le chiappe abbastanza a forma di sedile della Opel Corsa.
Mi sono messa in macchina e ho attivato l'(in)affidabile navigatore Becker, quello da fighi che hanno la BMW, anche se io ho appunto la Opel Corsa, come si denota dalla forma delle mie chiappe. Il GPS mi ha detto che in 15 minuti sarei arrivata a destinazione. Dopo 15 minuti ero al primo semaforo, che era diventato rosso e verde una decina di volte. Ero sempre ferma, dovendo far passare un'ondata continua di gente a piedi protetta dalla pioggia con una moltitudine di ombrelli un po' colorati ma molto più grigi e neri.
Alla fine ho deciso che, con tutta la gente che c'era, qualche pedone si potesse sacrificare, e sono passata su uno scricchiolio di ossa rotte e guizzi di sangue, cercando di mirare soprattutto gli ombrelli grigi e neri, ché le persone grige e nere nei giorni di pioggia mi intristiscono e, dovendo scegliere, preferisco eliminare quelle.
Convinta che il mio tragitto verso la meta, superato lo scoglio delle fiUmane umane fosse in discesa, ho scoperto invece che rimaneva in piano, essendo Torino prettamente pianeggiante, ma ugualmente irto di incagliamenti. Non avrei mai pensato di provare un senso di commossa partecipazione per i pezzettini del Tetris, quando, a dodici anni, giocavo con il Game Boy. E invece anche quel momento è giunto. Ed è giunto quando mi sono resa conto dell'assoluta impossibilità di schiacciare le automobili grigie e nere come avevo fatto con i pedoni grigi e neri. Avessi avuto qualche altro messo sì, ma con la Opel Corsa no. Mi sono ritrovata in un incrocio enorme, con dietro un tram, perpendicolare a un'automobile bloccata davanti a lui, perché perpendicolare a un'automobile bloccata davanti a lei, perché perpendicolare eccetera eccetera. Lo stesso valeva per la macchina perpendicolare davanti a me, perpendicolare a un'automobile bloccata davanti a lei, perché perpendicolare eccetera eccetera.Insomma, l'incrocio era tutt'un incastro di perpendicolarità automobilistiche, e in ogni abitacolo c'erano una o più persona: c'era chi claksonava furiosamente, chi si scusava, chi improvvisava incontri di boxe sub-diluvio sui tettini delle macchine contigue, chi si scaccolava cercando di mirare con le proprie caccole l'automobile dietro usando lo specchietto retrovisore come mirino per effettuare sponde mirabolanti, chi si faceva un trucco di lunga durata waterproof per essere di bell'aspetto per la serata inconsapevolmente e ineluttabilmente destinata ad essere trascorsa in automobile, chi tirava giù i sedili e faceva un sonnellino. Nel frattempo io ho approfittato di uno degli individui dell'ultima categoria per fregare una pizza da asporto. Ho consumato il pasto sul volante. Era un po' gommoso ma mi ha permesso di sopravvivere finora. Attualmente ho tutto il corpo nel suo lato posteriore a forma di tutto il sedile della Opel Corsa.
Mi dispiace un po' per l'invito a cena eluso, ma quando leggeranno queste righe, sapranno.
E mi perdoneranno.
E mi porteranno i resti qui, in questo incrocio (il cui nome è già tutt'un programma).
Ché la pizza mica mi è bastata.

2 commenti:

  1. Visto il progresso? Cena, drive in, e videogame. Tutto gratis. E noi qui a lamentarci sempre...

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  2. Meno male che c'è il progresso...150 anni di Italia unita pagano!

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