LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
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mercoledì 15 dicembre 2010

Tubini e tuoni


A Roma ho dedotto in singolar tenzone un detto comune, di quelli tipo "Una rondine non fa Primavera", o "Non esistono più le mezze stagioni".
E' strano, dedurre un luogo comune.
Nel senso che se i luoghi comuni sono tutte stupidaggini, allora non si dovrebbero poter dedurre dalla vita reale, ma si dovrebbero soltanto poter assumere come postulati dopo averli imparati a memoria.
Il luogo comune in questione (mi è stato assicurato che si tratta di luogo comune e non di verità) è che le romane hanno quasi tutte voci tonanti da tenori.

Il che non è così brutto. Meglio le voci tonanti che quelle squittenti da criceto russo.

Però, il brutto è quando vai in un negozio di vestiti e pensi di pesare ancora come due mesi fa, dimenticando che, nel mezzo, la vita ti ha condotta ad aumentare di 8 kg in qualche imperscrutabile modo, tipo cibarsi di 8000 Kcal al giorno, fabbisogno medio di un boscaiolo finlandese (solo d'inverno).

Ti avvicini a un tubino grigio, che ti andrebbe bene a Capodanno, anzi ti sarebbe andato bene a Capodanno se Capodanno fosse stato due mesi e un giorno fa. Capodanno è tra meno di un mese, ma tu fai finta di nulla, e chiedi alla commessa romana se c'è anche in nero, ché il nero snellisce.

Lei ti dice: "C'è solo la taglia 40".
Tu tendi la mano.
Lei ti risponde: "Che vvole?" con voce tonante da tenore, che è poi l'aspetto più inquietante di tutta la storia.
Tu ribatti: "Vorrei il tubino nero taglia 40".
E lei: "Ma non ci entra manco a mmorì ammazzata".
E' stato il tono tonante a siderarmi.

2 commenti:

  1. Potevi rispondere che tuttavia, a pressarli bene, ci sarebbero entrati tutti li mortacci sua.

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  2. Era quello che dicevo io!

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