LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

mercoledì 22 dicembre 2010

Pacchi natalizi


Prima che sia Natale emerge sempre una figura inquietante ai margini dei negozi o dei centri commerciali: l'impacchettatrice, o le impacchettatrici, se (raramente) in numero superiore a uno. Solitamente il genera maschile non è contemplato, ma a volte capita pure quest'eccezione.
La caratteristica di questa categoria di lavoratrici (escludendo l'ultimo, rarissimo e quindi azzerabile caso) è l'essere, a cicli alterni, circondata da una bolgia infernale di gente piena di roba da impacchettare, oppure desolatamente inoccupata.
Quando arrivate voi a farvi impacchettare qualcosa, si rientra inevitabilmente nel primo caso.
Siccome il periodo è quello natalizio, siete quasi sicuramente reduci di code fantasmagoriche alle casse, con gli immancabili vecchiettini che hanno sbagliato a comprare qualcosa, litigano con la cassiera imputandole la colpa, quindi imputano la colpa all'intero esercizio commerciale, quindi imprecano tra i due denti che hanno, quindi si fanno descontrinificare tutto e se ne vanno borbottando. Se l'esercizio commerciale contempla la presenza di più casse, sicuramente voi, gente sveglia e accorta, avrete scelto quella con meno coda, salvo poi ritrovarvela intasata dei suddetti vecchiettini, caratterizzata dal famigerato cambio cassa con conteggio dei soldi, e da una inquantificabile mole di prodotti da controllare nel punto più lontano dalle casse.
Nel frattempo, tutti quelli che erano nelle interminabili code alle altre casse saranno defluiti, per fluire nel chilometrico serpentone che caratterizzerà il santuario dell'impacchettatrice.
Vi inserirete in c. al serpentone, con il vago senso di averlo preso in c., e imparerete a vostra volta a impacchettare qualsiasi cosa per osmosi osservativa.
Attenderete circa due-tre ore, rapiti dalla destrezza con cui l'impacchettatrice si divincola tra carte e nastrini, sconvolti da come con un solo gesto di una sola mano trasforma nastri in fiocconi sbaluginanti.
I vostri surgelati, caso mai si trattasse di un supermercato, fonderanno come le nevi dei ghiacciai per effetto dell'effetto serra, ma voi sarete noncuranti del fatto che dovrete buttare via 40 € di surgelati, sufficienti ad affittare un impacchettatore direttamente a casa vostra per due ore o tre o anche otto se si tratta di una colf in regola, o anche tredici se si tratta di qualche straniero fuori regola, cifre con cui avreste potuto farvi impacchettare la casa intera con tanto di fiocchetti e fiocchettini. Sarete noncuranti in quanto tutta la vostra attenzione sarà suddivisa tra due forze contrarie e potenti entrambe, di modo che vi sentiate dei nuovi Gano in attesa di esecuzione.
Queste forze faranno sì che rimaniate mummificati e con gli arti inutilizzabili a causa dell'attesa con appese alle braccia 4 sporte per lato piene dei suddetti surgelati e altre cose come 3 kg di mandarini in offerta e 2 pacchi da 6 bottiglie da 2 litri d'acqua, anche loro in offerta.
Quando finalmente vedrete la luce all'uscita del tunnel, arriverà una vecchina canuta e stanca, farà un sorrisone a 32 voragini dove prima c'erano (forse) denti, e dirà: "Io ero qui stamattina alle 11, ho poggiato lì la mia cosina da impacchettare, sono vecchia, canuta e stanca ma tanto tanto brava. Per favore, fatemi passare".
L'impacchettatrice avrà gli occhi che le brilleranno e dirà "Dai, fatela passare, non vedete com'è anziana?".
Nessuno di quelli davanti a voi avrà buon cuore, nemmeno a Natale. Quei cattivoni si faranno impacchettare le loro cose dicendo che hanno fretta, ma la badante equadorena davanti a voi no, lei non avrà fretta, anche perchè per lei tornare a casa equivarrebbe a sorbirsi un'altra vecchia rognosa, e quindi la farà passare. Voi sarete invasi da questo amore natalizio, mentre alle vostre orecchie la musica natalizia del centro commerciale farà da sottofondo a tutto l'amore che esploderà nel cuore vostro e dell'ecuadorena.
Intanto l'impacchettatrice, che aveva fatto pacchi tutti storti per i frettolosi, in segno di protesta, costruisce origami cinesi a 4 piani per ogni prodotto della nonnina.
Intanto parlerà amabilmente con l'amabile signora, appena uscita dalla sua casa situata di fronte all'esercizio commerciale, e, mentre con un tremante dito artritico piazzato sull'incrocio di due nastri da annodare la nonnetta si sentirà utile e collaborativa, contribuirà con la sua chiacchierata a rallentare il ritmo della già troppo artistica per essere veloce impacchettatrice.
Dopo ottantesei pacchetti a base di origami, vi avvicinerete con il vostro unico panettone da impacchettare nella borsina numero 8, e chiederete all'impacchettatrice di prendervelo dalla sporta, perchè ormai le vostre braccia saranno ridotte a quelle dell'ispettore Gadget in versione lungo-telescopicizzata e con il retrattore rotto.
Lei ve lo prenderà, impietosita, poi lo piazzerà su un foglio di carta regalo, quindi inizierà la sua abile opera di taglio, ma il suo sguardo cadrà tosto sull'orologio al polso.
"Mi spiace, è finito il turno per oggi. Ci vediamo domani."

4 commenti:

  1. "TRATTATO" sapido ed esilarante.

    Brava ... hai saputo "srotolare" magistralmente la complessità del racconto inibendone la sua costruzione stratificata e barocca!!!
    Scrivi molto bene...
    Perfetto equilibrio tra lucidità e pazzia...

    Che abbia scoperto un novello Syd Barrett in gonnella??!!!

    Leggi il libro su Flaiano ...

    Tu non sai perchè ... ma lui sì!!!

    P.S. Ma quando scrivi ridi tanto e spesso, come quando parli?!

    I LOVE K1

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  2. Ma scusa...Syd Barrett in che senso? In quello dell'esaurimento nervoso?

    Quando scrivo rido tanto e spesso più che dal vivo, colta da spasmi legati a quanto sopra.

    Il libro lo leggerò nella quiete genovese...me lo devo gustare appieno!

    Ah alla fine quel vostro agriturismo è troppo scomodo da raggiungare per passarci una sola notte, così ci affidiamo a www.couchsurfing.it...abbiamo già trovato un ospitante a Lucca all'andata...speriamo in bene!

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  3. E' più corretto scrivere ecuadoriana che equadorena (che sarebbe al massimo ecuadoregna), secondo il forum dell'Accademia della Crusca.

    Sapido ed esilarante? Bho...

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  4. Hai ragione, in effetti poi volevo cambiarlo, ma l'ho scordato.

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