LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

mercoledì 10 febbraio 2010

Jogging in Busalla's mountains

Tempo fa ho scritto un post intitolato "Jogging in the city".
In quel post illustravo i pericoli della corsa in città, e mi vantavo della mia temerarietà, che mi ha permesso di scavarmi il mio percorso podistico nel ventre della città di Torino.

Adesso, leggendo quel post, mi rendo conto dell'illusorietà della mia convinzione che, riuscita a far jogging a Torino, riuscissi a farlo ovunque.

Giunta ormai quasi alla fine della mia giornaliera maratona automobilistica SIS Torino/insegnamento in quel di Busalla, cosa che mi ha ridotta in uno stato descritto anch'esso in un precedente post, ho deciso che tra due settimane sarà ora di riassorbire le maledette tre trippe che ho assunto durante le lunghe traversate appenniniche in macchina, sostituitesi alle corse pedestri.

Il che mi ha portata a fare un sopralluogo nella ridente città di Ronco Scrivia, ove, per gentile intercessione di amici, ho il privilegio di squatterare una seconda casa, oltre a quella che squattero a Torino.

Dato che già mi tocca lavorare, per gli stessi punti degli altri (dal 2007, invece che per il doppio), in una cosiddetta "scuola di montagna", mi sono detta che perlomeno avrei potuto correre all'aria pure, in stradine sterrate incontaminate.

Invece, dal sopralluogo, ho dedotto che le povere persone che, colte da crisi da nulla, abitando in un posto dove ci sono solo case, un limitatissimo mucchietto di negozi, una vineria piena di nonnini muniti di bicchierino di vino rosso e poco altro, non possano neppure sfogarsi con lo sport, tipo la corsa a piedi.
Infatti, se uno prova a correre:
  1. deve scegliere se farlo sui tettini delle automobili parcheggiate sul marciapiedi per evidente impossibilità di parcheggiarsi in qualsiasi altro posto che non sia il centro della strada, oppure sulla linea di mezzeria della strada, schivando le api dei nonnini appena usciti dalla vineria e i tir provenienti dalle vicine raffinerie, che a loro volta gimcanano tra le api dei nonnini, noncuranti della linea di mezzeria e dei mezzi povenienti nell'altro senso;

  2. può respirare a pieni polmoni l'aria piena dei gas emessi dalle vicine raffinerie e dai vari tir e api emananati fumo nero;

  3. la temperatura media ottobre-marzo è intorno ai -10°;

  4. anche se non si è nel periodo ottobre-marzo, ammesso e non concesso che si sopravviva a quanto su descritto, bisognerà attrezzarsi con una buona mantellina, siccome in questo posto se non c'è la nebbia piove, se non piove c'è la nebbia, e se non c'è nessuna delle due nevica. Ma solitamente sono presenti tutte e tre le manifestazioni atmosferiche in contemporanea.

Penso che, finito il periodo autistico della mia vita, inteso come periodo molto legato alla guida sportiva, mi iscriverò all'AIS insieme ai nonnini di Ronco, nell'attesa di essere assegnata a qualche altra scuola...


Per il jogging c'è tempo...

Nessun commento:

Posta un commento