LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 30 ottobre 2009

Menti autunnali


L'altra sera davano alla tv "Autumn in new York".
L'ho rivisto, dopo averlo già visto in un cinema un Natale di tanti anni fa.
A dire il vero ne ho visto mezzo, ché poi sono crollata addormentata, non so se per la bellezza del film o per la mia distruzione psico-fisica.
Prima di addormentarmi, però, ho fatto in tempo a vedere la scena in cui Richard Gere, incorreggibile donnaiolo, infatuato di Winona Rider, desiner di moda affetta da malattia incurabile e prossima alla morte, le chiede di preparargli un cappellino per una sua amica.
Il cappellino dovrebbe evocare i fianchi di una donna ed essere pronto in un periodo irragionevolmente breve, in tempo per UNa festa di beneficienza a cui lui presenzierà con la sua accompagnatrice.
Lei obbedisce e, alla consegna del cappellino, che a me ricordava più un ragno schiacciato che i fianchi di una donna, Richard dice a Winona che il cappellino dovrà metterlo lei, perchè la sua amica non ci sarà alla festa, e senza un'accompagnatrice lui non potrà andaci.
Winona, con gli occhi che le brillano, non so se per l'ingenua idea di essere la seconda scelta, oppure per aver capito con grande acume l'intelligentissima e originalissima mossa di Richard per baccagliarsela, acccetta senza alcuna esitazione.
Ma la cosa più interessante è che Richard le propone un vestito tutto sberluccicante e paillettante bianco, che con il ragnesco cappello nero poco ci azzecca. INFATTI, alla festa del cappellino non c'è manco l'ombra.
Ora, care donne alla lettura, voi, al posto di Winona, considerando che:
  • siete state prese per abboccone babbalone da un donnaiolo immaturo;
  • avete ricevuto ordini imperativi di sottomettere il vostro talento artistico e i vostri tempi di creazione ai voleri di un donnaiolo immaturo;
  • il donnaiolo immaturo non vi fa nemmeno indossare la vostra creazione, fregandosene;
  • andando avanti nel film (poco prima del sonno) vi fa pure le corna

VERAMENTE vi innamorereste perdutamente di lui e impieghereste gli ultimi giorni della vostra vita per stare con lui?????

Penso proprio che la risposta sia SI'.

mercoledì 28 ottobre 2009

Intransigenza grammaticale



L'altro giorno parlavo con una collega.
Le ho detto che io, se uno mi avesse parlato sbagliando i congiuntivi o facendo errori di grammatica, l'avrei subito mollato.

Poi, mi sono letta un po' di post di questo blog random, e mi sono decisa a mollarmi.

Per coerenza.

Ma non ci sono riuscita.

Ho troppo attaccamento a me stessa.

lunedì 26 ottobre 2009

I duri

Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare.
Ma ai veri duri,
mentre sono nel bel mezzo del gioco duro,
viene mai l'acidità?

giovedì 22 ottobre 2009

Gli amori macroscopici


Gli amori macroscopici sono rari.

Gli amori macroscopici ti colgono che sei per terra, mentre ti fai la tua vita.

Sono una folata di vento ascensionale fortissima, che ti prende, e per quanto pesante tu sia, ti porta su alla velocità del vento, con un'eccelerazione da 0 a 100 bestiale.

Più durano, più sali.

Uno spera sempre che il suo amore macroscopico duri tutta la vita.

Ma a volte gli amori macroscopici finiscono.

E quando finiscono, il vento cessa.

D'un botto.

E tu sei là, in altissimo.

E precipiti.

Con un'accelerazione direttamente proporzionale all'accelerazione gravitazionale e al tuo peso.

E quando hai percorso tutta la distanza tra il su da cui hai iniziato a precipitare e il giù dov'eri prima dell'amore macroscopico, ti conficchi nel duro suolo.

O ti ci sbricioli, dipende dalla durezza e composizione del suolo.


NdR Chiamare amore macroscopico un amore sembrerebbe contrariare questo post, che dice che c'è un solo amore. Basterebbe quindi chiamarlo amore o non-amore. In questa accezione, l'amore macroscopico è l'amore, e tutti gli altri "amori" sono non-amori.
In ogni caso invecchiando si può sempre cambiare idea.
Oppure no.

martedì 20 ottobre 2009

L'interno dell'anfora

Sono entrata in un ufficio.

L'ufficio era spalmato, dipinto sull'interno delle pareti di un'anfora al cui centro c'ero io.


E' proprio vero, non scherzo.


Eppure la gente si muoveva, un po' come un graffito che prende vita, ma senza i profili.


Ho guardato la gente dell'ufficio con aria probabilmente perplessa.


Quando li ho interpellati mi hanno anche risposto.


Uno mi ha anche dato la busta che mi serviva, facendo fuoriuscire un braccio verso di me, un braccio tridimensionale tipo quello dei cartoni 3D dei parchi dei divertimenti.


Ho anche preso la busta.


Poi sono uscita e il mondo era tornato normale.


Mi sono accorta di aver dimenticato una cosa là dentro.


Sono rientrata.


Il mondo è tornato piatto e alterato.





Secondo me le pareti di sto ufficio sono imbevute di hascish.


O forse io ho un'endoproduzione di hascish quando entro là dentro.





No, non vi dico che ufficio è.


Proprio non ve lo dico.


E inutile che insistiate.

lunedì 19 ottobre 2009

Ci sono castagne e castagne


L'altro giorno mi sono sentita dire che la castagna d'India è una castagna di serie B, un refuso, un errore.

Allora mi sono messa nei panni delle castagne d'India, ho provato com-passione e quell'empatia che si prova per i più deboli.

In seguito, però, mi sono chiesta se davvero le castagne d'India siano di serie B.

Ho guardato su internet le caratteristiche dei castagni e degli ippocastani.

Gli ippocastani se ne stanno bei belli nella categoria delle coltivazioni forestali, ben lungi dall'immaginarsi di essere produttori erronei di castagne.

E poi, oltre ad essere più decorativi, producono pure dei frutti che vivono più a lungo senza dover percorrere gli intestini degli umani, e possono anche dilettarsi a rifare il design delle automobili parcheggiate sotto di loro con la nuova tendenza a pois.

Chiamali alberi di serie B!

venerdì 16 ottobre 2009

Concorso-sfida ai lettori del mio blog (e a chi volesse cimentarsi solo ora)

Oggi, dato che è venerdì, e si sa che il venerdì tutti o quasi tutti sono lì a chiedersi cosa fare del proprio week end, vi propongo un'idea a dir poco geniale (modestamente).

Questo mio blog ha raggiunto or ora una certa quantità di post.
E' quasi un libro. Forse più di un libro.
Non ho mai provato a stamparlo tutto e a vedere che mole di fogli ne uscirebbe.

In ogni caso, vi propongo di prendere il mio blog, e iniziare a leggerlo dal primo post in assoluto, fino all'ultimo...

...E DOPO, SOLO DOPO, di esprimere un commento, qui.

Il/la commentatore/trice più interessante vincerà una cena a Torino o a Genova in un bel ristorante con la sottoscritta (ovviamente offerta da lui/lei, io sono una povera precaria).
Ad aprile.
Prima non ho tempo per la vita sociale.

Penso che questo, tra breve, sarà il post più commentato della vita del mio blog.

giovedì 15 ottobre 2009

Italiani e gesti


L'altro giorno ero in coda al semaforo, in città, in mezzo al traffico più funesto.

Davanti a me c'era un tipo che gesticolava a morte. A momenti, a furia di gesti, capivo io da dietro quello che stava raccontando.

Poi l'ho superato.

Vicino a lui non c'era nessuno.

Gesticolava all'interlocutore telefonico.

mercoledì 14 ottobre 2009

Scoperta googolante

Sono mesi, che dico, anni, che dico, decenni che uso GOOGLE.
Non so se anche voi l'avete notato, ma, ad un certo punto dell'uso, GOOGLE ha smesso di essere scritto in modo chiaro, univoco e leggibile, e ha iniziato a decorarsi ogni giorni in modi diversi.
Robe tipo questa:

Al principio mi sono detta: ma pensa te, c'è un tizio che ogni giorno si diletta a decorare la scritta di GOOGLE in modo diverso.

Ad un secondo livello di consapevolezza, giunto dopo anni, in occasione forse delle Olimpiadi o cose del genere, vedendo un GOOOOGLE con le O a forma di cerchi olimpici, mi è venuto il sospetto che ogni immagine fosse rappresentativa di un evento o una ricorrenza legata al giorno in questione.

Ma solo ora, dopo un decennio, mi accorgo che, cliccando sull'immagine, si apre una pagina di ricerca basata sull'oggetto dell'evento o ricorrenza.

Troppo avanti, quelli di GOOGLE.

A momenti si doppiano da soli.

martedì 13 ottobre 2009

Vinci o guadagna GRATIS bellezza e potere

Questo potrebbe apparire come un meschino tentativo di far innalzare le hits del mio blog.
In realtà, però, non lo è.
E' un meschino tentativo di farvi capire come questo blog possa giovare alla vostra bellezza e anche un po' al vostro potere.
Il tutto, AGGRATIS, dato che mica pagate per venire qui.
Anzi, pagate la connessione, a meno che non la ciucciate ai vostri vicini, ma non la pagate a me.
Dall'iniziale "vinci" ho preferito ovviare con un "guadagna", perchè, cari miei, la bellezza e il potere, su sto blog, dovete trovarli.
Lo so che a bellezza e potere ambite tutti, mi pare che siano più o meno le leve che muovono le azioni della maggior parte della gente.
Quindi non venitemi a dire che ve ne fregate.
Potrebbe anche essere, ma è improbabile che vi disinteressiate di entrambi.

Io vi darò alcuni (degli innumerevoli) imput su come incrementare o mantenere la bellezza: leggete questo e non fatelo, seguite i consigli di questo, dimagrite così, e, grazie a ciò, diventate così, nutritevi bene, praticate attività sportiva.

Per quanto riguarda il potere, sappiate che se potete permettervi di leggere questo blog siete già potenti, quindi fatevi due conti e rallegratevi.

domenica 11 ottobre 2009

Fantasie che prendono vita

Bisogna stare attenti, alle proprie fantasie.
Soprattutto quando si è blogger e si svendono le proprie fantasie on-line.
Io sono una che si inventa un sacco di robe strane, e sono anche una che pubblica sul proprio blog varie robe strane che ha inventato.

Il punto è che, a volte, le fantasie diventano reali.

Senza che tu te ne accorga, crei un mostro ,un orco, una fatina, un orango tango arancione, ed ecco che, il giorno dopo, passeggi tranquillo per la strada e incroci il tuo mostro, orco, fatina, orango tango arancione.

Il che è veramente epoustouflant (cioè stupefacente, spiazzante, ma il termine francese rende di più).

Un giorno, per esempio, in questo blog, ho creato un'entità, il PFM.
Questa entità era del tutto incorporea, impalpabile come lo zucchero a velo, esistente nella mia pura fantasia.

Ad un certo punto, però, PFM ha preso vita, e ha iniziato a commentare il mio blog.
Poi, l'ho incontrato alla mostra di De Andrè a Genova.
E' andata a finire che abbiamo pure pranzato insieme, io e il PFM.


Ora, poi, ha iniziato a invadere anche altri blog, tipo questo, ad esempio qui.


Scusatemi, ragazzi, l'ho creato io ma ora ne ho perso il controllo.

venerdì 9 ottobre 2009

Come procurarsi un aspetto peggiore in cinque secondi

Questo oggetto, contemplabile alla sinistra di ciò che state leggendo, è il responsabile del mio aspetto da professoressa fattucchierosa oltremodo sfigata.
Il presente post, però, non vuole essere un antilode al mio aspetto esteriore, bensì un monito a chi, come me, si ritrovasse casualmente in entrambi i casi sottoelencati:
  • possessore di occhiali da vista perennemente appoggiati sul suo naso, a meno di lenti a contatto passeggere;
  • proprietario di una doccia intasata.

Ecco, nel caso in cui, con i vostri begli occhiali sul naso, decideste di sturare il lavandino con un prodotto super corrosivo, abrasivo e pericoloso deputato al suddetto uso, sappiate che non sarà il caso di mettere la vostra faccia occhialuta nel raggio di cinque metri dallo scarico trattato.

Se avrete questa malnata idea, infatti, le vostre lenti trattate con antigraffio, presumibilmente piuttosto care, si corroderanno istantaneamente, diventando simili a patine oleose permanenti.

Tutti crederanno che passiate la vostra vita a friggere patate tenendo la faccia a un centimetro dall'olio bollente, e che non vi puliate mai gli occhiali.

Note positive: se siete affetti da strabismo, occhi storti o cose del genere, non dovrete più preoccuparvi. Dall'esterno non si vedranno gli occhi, ma solo una patina oleosa.

Se siete degli inguaribili guardoni, potrete osservare di tutto senza essere sgamati. Non contate sull'effetto raggi-x, però. Quello lo trovate solo nelle vostre fantasie ad occhi aperti. Patinati.

giovedì 8 ottobre 2009

Corollario al post "La cunesità esce dalla porta e entra dalla finestra"


A dire la verità, quando dico che sono di Cuneo, lo dico quasi sempre per i cunesi al rhum.

Una torinese che regala cunesi non è tanto credibile.

mercoledì 7 ottobre 2009

Racconti autostradali


Ieri ero lì che guidavo sull'autostrada, e mi chiedevo perchè mi vengano tutti post sull'autostrada.

Forse perchè ci passo un bel po' di tempo da non molto tempo, e quindi si tratta di una novità che mi rimane impressa.


In ogni caso, qualcuno mi ha quasi supplicata di piantarla, con sti post autostradali.


Bene, vi accontento subito.


Non che vi accontenti piantandola di fare post autostradali, quello no, ché se quelli mi vengono quelli vi beccate.


Però questo post, almeno, non riguarda una cosa che ho scritto io.


L'ha scritta Calvino.


Non penso volesse scrivere un post, anzi, ne sono quasi sicura, ma, mentre ero lì che guidavo, mi sono detta che se c'è qualcosa sull'autostrada che merita di essere letto, quello è proprio il racconto "Il guidatore notturno", tratto da "Ti con zero", che anche lui, tutto intero, merita di essere letto.


Io qui posso solo incollarvi un pezzo di saggio e un estratto, ma fossi in voi, se avessi un po' di tempo, andrei subito in biblioteca o libreria e mi leggerei il racconto, e già che ci sono, tutto il libro, e, già che ci sono, quasi tutti i libri di Calvino.


Se fossi in voi.


Ché, essendo in me, a parte che l'ho già fatto, non ho mica tanto tempo.


Troppe ore sull'autostrada.

lunedì 5 ottobre 2009

Preoccuparsi


Preoccuparsi, come etimologia, non sembrerebbe poi sto termine così negativo.

Sembrerebbe significare occuparsi prima.

Ma occuparsi prima, non significa forse che chi ha tempo non aspetti tempo, e che è meglio non rimandare a domani ciò che si può fare oggi?

Che accezione negativa avrebbe un termine che spinge così all'operosità?

Invece, l'accezione negative c'è e come.

Infatti, pre-occuparsi non significa occuparsi prima nel senso di iniziare a darsi da fare.

Significa pensare a ciò di cui ci si occuperà inevitabilmente dopo, senza occuparsi già nel momento in cui ci si preoccupa, dato che in quel momento non si dispone di dati e mezzi fondamentali per potersi davvero occupare.

E non vuole nemmeno dire programmare l'azione, vuol solo dire stare lì a pensare e a crucciarsi, ché se uno programma l'azione è già bell'e che occupato.

Preoccuparsi vuol quindi solo dire fasciarsi la testa prima che sia rotta.


Quindi, tanto varrebbe non preoccuparsi mai, dato che questo comportamento agevola solo ulcere e co..


Devo però dire che, non riuscendo a non preoccuparmi, sono un po' preoccupata.

venerdì 2 ottobre 2009

O camionista


Sei un camion.

Anzi, sei un camionista incastonato nell'abitacolo di un camion.
Sei su di un'autostrada a due corsie.

Hai una velocità massima di 80 Km/h.

La tua velocità massima è zavorrata dal pesantissimo carico che ti porti appresso, ragion per cui è diventata attualmente dei 60,1 km/h.

Me lo puoi spiegare perchè devi per forza superare quel camion che hai davanti, la cui velocità di crociera è di 60 km/h?

Se tu sei lungo dieci metri e lui anche, ti rendi conto che per superarlo impiegherai più di uno virgola due minuti, nonchè più di un km e duecento metri?

E che insieme, tu e l'altro camion, tapperete le uniche due corsie dell'autostrada per un minuto e venti secondi minimo, nel caso in cui abbiate una precisione millimetrica, creando imbottigliamenti inenarrabili, soprattutto se moltiplicati per tutti gli innumerevoli camionisti che avranno la tua geniale idea?

Hai presente cosa vuol dire tutta un'autostrada che va ai 60 km/h per almeno un minuto e venti nonchè per almeno un km e duecento metri ogni qualvolta qualcuno degli infiniti camion dalla velocità massima piuttosto bassa decide di superarne un altro dalla velocità massimo piuttosto bassa meno un km all'ora?

giovedì 1 ottobre 2009

Province

L'altro giorno leggevo Eiochemipensavo, che diceva che lui, quando passa il cartello di fuoriuscita dalla provincia di Cuneo, si sente un po' stranito.
E allora io ci ho pensato, al fatto che, essendo anche io cunese, e attraversando praticamente tutti i giorni quattro province (Torino, Asti, Alessandria, Genova) e anche due regioni in macchina, sia all'andata, sia al ritorno, sono autorizzata a sentirmi parecchio stranita.