LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

lunedì 31 agosto 2009

I sogni sono come i gremlins


Quando uno ha un sogno, il sogno nasce come Gitzmo, il piccolo pelouchoso animaletto tenero e simpatico del film.

Anzi, anche meglio.

perchè un cucciolo di sogno, è una cosa fantastica, che può tramutarsi in qualsiasi cosa.


Poi, se il sogno si realizza subito, pouff, sparisce, perchè un sogno realizzato non è più un sogno, è una relatà contingente.


Il casotto è quando, come spesso accade, il sogno non si realizza affatto.


Il tipo di cui vi ho incollato il link qualche giorno fa diceva che non realizzare i sogni fa bene, perchè si fa esperienza mentre si fallisce nel realizzarli.


Io, però, penso che, nonostante tutto questo sforzo nel cercare inutilmente di realizzare i sogni produca certo qualcosa (un'ernia, ad esempio), concentrarsi molto sul sogno può anche diventare controproduttivo.

Infatti uno si mette lì e fa di tutto perchè il sogno si realizzi.

Alla fine il sogno si moltiplica e invade tutta la nostra vita, come i gremlins quando iniziano a staccarsi da Gitzmo in orride pallottole pelose, e invadono tutto.

Quando il sogno ha invaso tutto come i gremlins, siamo già devastati dal sogno stesso.


Poi, ci sono due casi:

- o si realizza il sogno tardivamente, e allora tutti i gremlins scompaiono, ma, finito lo sforzo immane per gestire i gremlins, una volta spariti, sparito anche il sogno, ci si sente un po' svuoltati, e privi di sogni da realizzare;

- o non si realizza il sogno: in tal caso, o si prende una casa più grande per ospitare tutti i gremlins, o si uccidono tutti i gremlins uno a uno, finchè non ci si sente un po' svuotati, e privi di sogni da realizzare.

venerdì 28 agosto 2009

Sguardi (in)discreti


Chi ti guarda
attraverso
gli occhiali da sole
osa
guardarti
per molto più tempo
rispetto
a chi ti guarda
senza
occhiali da sole
.

mercoledì 26 agosto 2009

Lezioni

La cosa figa di sto video è che dice che sbagliando si impara di più che facendo tutto giusto e raggiungendo subito i propri obiettivi.

Sarà vero?

martedì 25 agosto 2009

Ricerca inutile di ciò che era e non è più


Quando uno torna in un posto dove non è stato da tanto tempo, gli fa piacere vedere luoghi, persone, cose che vedeva e frequentava nel periodo in cui ci viveva, in quel posto.
Perlomeno, non so se tutti hanno sto effetto.
Io sì, ho l'effetto.
E allora l'altro giorno sono andata al Circolo, dove avevo passato momenti felicissimi.
Ero già tutta intenta a pregustare i suoi muri gialli, le musiche di De Andrè, i suoi tavolini di legno colorato , i gestori che mi sono anche simpatici.
E invece era chiuso.
Allora ci sono riandata.
Ancora chiuso.
Ci sono riririandata a tutte le ore.
Sempre chiuso.
Con un vaso di ex fiori appeso all'inferriata davanti alla porta, pieno di terra e sigarette al posto dei fiori, piantate tutte nella terra .

lunedì 24 agosto 2009

Buoni e cattivi


L'altro giorno guardavo "La sposa cadavere" con i miei cugini di quattro e sei anni.

Ogni volta che compariva un nuovo personaggio mi chiedevano in coro: "E' buono o cattivo?".

Allora io ho interrotto il film, li ho guardati in faccia e ho spiegato loro che nessuno è buono o cattivo, che in ognuno convive il buono e il cattivo, e che spettava a loro capire quanto buono e quanto cattivo ci fosse in ogni personaggio.

Poi, ho fatto ripartire il film.

Dopo un secondo i miei cugini mi hanno chiesto: "Ma quello è buono o cattivo?".

venerdì 21 agosto 2009

Cadute


Innamorarsi, in italiano si dice innamorarsi, ma in francese si dice tomber amoureux, in inglese to fall in love, e tutte e due le accezioni includono il verbo cadere, e cadere non è proprio un'esperienza esaltante, ché ci si riempie di ematomi e bozzi nel migliore dei casi, ci si spacca tutti nel più mediocre dei casi e si muore nel peggiore dei casi.

Allora, quasi quasi sono contenta di essere italiana, così posso innamorarmi senza cadere.

giovedì 20 agosto 2009

Sorprendersi da soli


Sono tornata dalle ferie, e quando torno dalle ferie ho sempre questa morbosa curiosità per la posta.

Certo, ultimamente la morbosa curiosità per la posta è notevolmente smorzata dal fatto che la posta si riduca a pubblicità e lettere poco gradite, e che tutto il resto si convogli in internet, e che ogni pc-dipendente che si rispetti, me inclusa, possa accedervi pressochè da ogni angolo del globo.

In ogni caso, seppur smorzata, la curiosità permane.
Ieri, quindi, tornando dalle ferie, ho visto che avevo ricevuto un pacchettino parallelepidedoidale, di cartone, e che sul pacchettino c'era scritto che veniva da Los Angeles.
Era proprio un bel pacchettino, con il mio indirizzo scritto a mano con una bella calligrafia.
Ho iniziato a fantasticare su chi potesse avermi mandati un bel pacchettino con su scritto il mio indirizzo in una bella calligrafia da Los Angeles.
Poi, l'ho aperto.

A volte, le sorprese, è meglio gustarsele un po' prima di spacchettarle.

mercoledì 19 agosto 2009

Memory strict


Le mosche hanno una prerogativa molto curiosa.

Fanno una cosa, qualsiasi cosa, tipo appoggiarsi su un enorme caccone fumante, e poi volano via, stordite dalla puzza della stessa caccona.


Poi, però, tornano sul caccone dopo 10 secondi.


Il che dovrebbe già far sospettare qualcosa.


Le mosche hanno la memoria corta.

Una memoria di circa 10 secondi.


Fanno, dimenticano, rifanno cose identiche a quelle che avevano già fatto.


Tipo posarsi ventisette volte sul giornale che state leggendo, anche se le avete appena quasi uccise ventisei volte con lo stesso giornale.





Ogni tanto noi siamo come le mosche.


Atterriamo più volte sullo stesso caccone.


Come se avessimo scordato la puzza passata.





Per fortuna, però, nessuna suola di scarpa ci schiaccerà tra il suo carrarmato e la cacca sui cui poggiamo.


Forse.