LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

martedì 9 giugno 2009

Diseconomia alberghiera


Il post di oggi non fa ridere.
O, perlomeno, non dovrebbe far ridere.
Magari, un po’ fa anche ridere, ma non é il suo scopo, far ridere.
Forse a qualcuno non interesserà, ma penso che insegnanti, studenti, genitori potrebbero comunque prendersi la briga di leggerlo. Il che comporta che una buona fetta delle persone potrebbe comunque prendersi la briga di leggerlo.

Bisogna sapere che ho deciso di lavorare in un hotel quest’estate in quanto:
- sono senza soldi, ma questo è irrilevante;
- spero di aver occasione di insegnare. Punto. In più, potrei forse insegnare in un Istituto alberghiero.
Per quest’ultima ragione, ho pensato bene di raccogliere dati dalla vita reale di chi, in hotel, ci lavora.
Già mi era accaduto di lavorare in un albergo, nel lontano 2003, ma all’epoca non avrei mai e poi mai immaginato di poter, in un futuro remoto o meno, insegnare economia in un alberghiero. Per questo, non ho approfittato dell’esperienza per riflessioni critiche on the air.

Adesso, invece, sto riflettendo criticamente, e sto facendo le somme anche con quello che ricordo dell’altra esperienza, oltre ad aver fresche di studi mappazze e mappazze di libri sull’economia alberghiera.

Ecco le mie considerazioni:

UNO : in Italia, come anche in Francia, la maggior parte delle strutture alberghiere è a conduzione familiare, e si tratta di piccoli hotel, con pochi dipendenti;


DUE: nelle strutture alberghiere di piccole dimensioni, spesso si instaurano due tipi di struttura organizzativa:
1) la tirannia del proprietario,
2) la tirannia di un responsabile che è anche dipendente, ma lo ha scordato, e crede di essere Dio in terra solo perché è responsabile di quattro dipendenti, che tra l’altro hanno un turnover elevatissimo.


TRE: se il tiranno in questione è una persona intelligente, tutto va bene; MA, generalmente, il tiranno in questione è ottuso, antiquato, ipocrita e iracondo. A prescindere dall’età anagrafica. Non se ne capisce bene il perché, ma la cosa è convalidata da esperienza personale (ridotta) e testimonianze di altre persone (piuttosto ampie): nell’ambito delle imprese alberghiere e della ristorazione è così.

Ciò comporta che:


- se in un hotel c’è un metodo antiquato di gestione, tipo con 3000 fogli volanti, o, peggio ancora, a memoria, questo metodo diventa IL metodo;


- se in hotel c’è un pc con installato un programma di gestione alberghiera, il programma è un plus. Viene utilizzato per lo 0,0001 % delle sue potenzialità, e si continua comunque a fare tutto a mano, tenendolo aperto e in bella vista “per fare i fighi”;


- se qualcuno OSA proporre qualche cambiamento migliorativo, che apporti maggior rapidità, e OSA predisporre materiale quale file excel o cose del genere:


1. viene tacciato come sovversore ottuso;


2. tutte le sue creazioni vengono accuratamente cestinate senza essere nemmeno viste, e il cestino svuotato, senza ovviamente che sia chiesto il suo parere e ne sia riconosciuta la proprietà intellettuale (ricordate che siamo in una tirannia, decide il tiranno). I motivi? Un file Excel imballa il pc – Le miriadi di mail piene di immagini che si ammucchiano in Outlook dall’alba dei tempi perché il tiranno in questione non sa cancellarle, invece, non lo imballano. – Il pc acceso 24 ore su 24 dall’ultimo black out di corrente, occorso nel lontano 2000, non rallenta le performance – I 456 trojan e i 567 programmi spia installati nel pc non sono un problema, il problema sono invece l’antivirus e lo spyware che il povero sventurato dipendente non-tiranno ha installato e che ha usato per debellare i 456 trojan e i 567 programmi spia. L’unica consolazione è che il tiranno in questione, credendosi un genio in tutto, ivi incluso nell’uso del pc, è convinto che per disinstallare un programma basti lanciarlo e poi cliccare sul tasto “esci”.

- Generalmente il tiranno non fa. Il tiranno delega. Ogni tanto, però, fa anche, e si vedranno qui sotto gli effetti della seconda operazione. Vanno suddivisi due casi:
1. se il tiranno è il proprietario in persona, ogni errore del sottoposto sarà motivo di licenziamento;
2. se il tiranno è un altro dipendente, si prenderà i meriti per ogni lavoro fatto bene dal suo sottoposto, e incolperà il sottoposto di ogni errore commesso da entrambi (tiranno e sottoposto). Infatti, il tiranno non sbaglia MAI. Quando la somma degli errori commessi dal tiranno e trasferiti al sottoposto sarà abbastanza alta, oplà, si licenzierà il sottoposto e se ne assumerà uno nuovo, e così via. In questo modo, si manterrà intatta la magnificenza senza macchia e senza errore del dipendente-tiranno e si garantirà il mantenimento di un elevato turnover dei dipendenti delle strutture alberghiere.

Per preparare gli alunni a un eventuale (e probabile) ambiente del genere, COSA SI POTREBBE FARE NELLE SCUOLE?

Bhe, io direi che, oltre a insegnare idealisticamente l’economia alberghiera, si potrebbero insegnare altre materie come corollario, tipo:
- didattica della non-violenza (purtroppo, lo special guest Ghandi è assente per problemi di decesso);
- didattica della diplomazia olistica (verso tutti, inclusi gli ottusi, antiquati, ipocriti e iracondi);
- retorica;
- didattica dell’astuzia umana;
- didattica dell’ottusità umana, con laboratorio per riconoscere la propria e altrui ottusità.

Altrimenti, molti alunni ottusi andranno a fare i responsabili convinti di essere dei geni, e parecchi alunni in gamba andranno a fare i sottoposti.
Questi ultimi arriveranno sul lavoro con i grandi ideali inculcati in loro dall’idealistica economia alberghiera, infarcita di questionari SERVQUAL, realizzazioni in Excel super-velocizzanti, marketing relazionale e chi più ne ha più ne metta.
Dopo due giorni capiranno l’antifona.
Dopo tre giorni i loro ideali saranno spariti e le loro potenzialità seppellite.

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