LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

domenica 31 agosto 2008

Arrivederci


Affrontando l'etimologia della parola "arrivederci", constatiamo che è composta dall'avverbio a, dal verbo rivedere, e dalla particella pronominale ci.

A rivederci.

Cioè, ci rivedremo.

Saluto, ma nel futuro prossimo o remoto ci si rivedrà.

Ebbene, mai ho notato un uso più improprio di un saluto.

Perlomeno, addio è chiaro.

Non ci vedremo mai più.

Arrivederci, invece, è una presa per i fondelli, spesso.

Anche se non sempre.

Già, lo si dice a una persona che non si conosce molto bene, a cui si dà del Lei.

Poi, a meno che non si tratti di qualcuno che coercitivamente si dovrà vedere (40% dei casi), la persona a cui ci si rivolge è qualcuno che probabilmente non si vedrà mai più ( altro 40% dei casi).

Oltre che probabilmente, non lo si vorrebbe auspicabilmente più vedere.

E, per assurdo, più il saluto viene ripetuto, maggiore è la voglia di disfarsi per sempre della persona.

Arrivederci si dice all'esattore delle tasse quando se ne va.

Addio sarebbe scortese.

Lo stesso dicasi per quelle persone che attaccano bottone e rompono troppo le scatole per essere tollerate.

" C'è un bel sole, vero?".

" Già, bello. Arrivederci, eh!".

" Ma ha visto che il meteo prevede brutto tempo?"

" Già. Arrivederci."

" Che ne dice, pioverà?"

" Non lo so. Arrivederci".

Generalmente, quando arrivo al terzo arrivederci, sono già a cento metri dall'interlocutore.

sabato 30 agosto 2008

Sfumature


La vita è ben complicata.

Basta cambiare accento che un'àncora diventa ancòra. Una pèsca ci fa andare a pésca.

Insomma, un bel casino.

E poi, la stessa cosa può essere vissuta in mille modi diversi.

Prendete il semplice e naturale atto del camminare.

Fate questo esercizio.

Camminate.

Ebete, direte.

Ok.

Mi raccomando, dovete provare TUTTE le seguenti camminate prima di commentare il presente post con le vostre sensazioni contrastanti o meno:
  • in mezzo alla folla, vestiti in modo normale, in compagnia;

  • in mezzo alla folla, vestiti in modo da attirare l'attenzione, in compagnia;

  • in mezzo alla folla, vestiti in modo da attirare l'attenzione, da soli;

  • su di una passerella ( se non siete modelli/e, provate a salire su una passerella con nochalance, e cercate di raccogliere tutte le sensazioni che provate prima che la security venga a prendervi);

  • sulla scena di un teatro con poche persone che vi guardano;

  • sulla scena di un teatro con il teatro gremito di gente ( anche qui, se non siete attori/trici, vale lo stesso principio del punto relativo ai modelli/e);

  • su un marciapiedi basso;

  • su un doppio strapiombo della stessa larghezza del marciapiedi, ma con due voragini di 2034247938274 metri a sinistra e a destra;

  • nudi in mezzo alla folla ( vestita), da soli.

Ok, ora potete commentare.

giovedì 28 agosto 2008

Il rovinapost


Ero qui seduta su questa panchina all'ombra, tutta ispirata, con delle idee, ma delle idee che se ve le dico vi si drizzano i peletti dell'alluce destro.

Stavo appunto iniziando a scrivere queste idee pazzesche in questo post che sarebbe stato il post più incredibile della storia dei post di questo blog, ma che dico, dei post dei blog di tutta Italia, ma che dico, di tutto il mondo, quando, ecco che mi si siede vicino un vecchio, chiedendomi se può, in francese.

E io ho la malaugurata idea di dirgli che può, certo, poi è l'unica panchina libera all'ombra, ci mancherebbe, le panchine dei giardini del Municipio sono di tutti.

Ora, questo ameno individuo, proteso sul mio pc, mentre scrivo questo post, che non è più così fantastico, e nemmeno così pazzesco, mi sta parlando di qualcosa tipo la colonizzazione degli Stati Uniti d'America, e non si cura affatto della mia noncuranza. E così, l'unica cosa di cui riesco a scrivere su questa tastiera ormai coperta dei suoi sputacchi, è quello che mi sta succedendo ora.

Cioè, che un vecchio settantenne, cercando di estorcermi il numero di cellulare, mi sta facendo scaricare la batteria del pc a vuoto, e in più sta mettendo a dura prova la resistenza alla ruggine della tastiera. Senza contare che è pure un professore in pensione. Pessima categoria. Pessima.

mercoledì 27 agosto 2008

Che rottura di uova!


Trovo finalmente connessione all'ombra di un albero del Comune di Cannes, e pure gratis. Posso quindi tornare ad aggiornare questo magnifico post con le nuove osservazioni che mi hanno affollato la testa negli ultimi giorni.
Ebbene, ieri mi trovavo nel ridente paesino di Grasse, famoso per le sue profumerie ( se ci è andato pure il protagonista di Profumo...), e, come ogni turista che si rispetti, ho visitato la fabbrica di profumo Fragonard.
C'era un'amabile guida che ci ha condotti lungo tutto l'iter della produzione, ma quello che mi ha colpita più di tutto è stato quel ragazzetto magrolino attaccato a una macchina tipo pressa.
Prendeva dei tubi mollicci rosa, che sembravano enormi caramelle di quelle super cariose, e li tagliava a formare dei cilindri lunghi circa quindici centimetri. Quindi, schiacciava su la pressa e ne ricavava due uova rosa per volta. Due. Poi poneva le uova nel portauova che vedete su, e ricominciava. Alla faccia dei lavori terribili di cui si parlava qui...
Questo lavoro è un gran rompimento di uova!!

lunedì 25 agosto 2008

Materassi avvolgenti


Una volta c'erano i materassi a molle.

Ti ci mettevi su, le molle cedevano un po', e tutto sommato ci si dormiva, finchè non te ne partiva una procurandoti sulla schiena un ematoma a spirale.

Ora, invece, la tecnologia ha fatto passi da gigante.

Ci sono i materassi in lattice.

Insacchettati.

Con le microsfere areate.

Antibatterici.

Io, a dire il vero, con le molle ci stavo benissimo.

Con l'avvento del lattice, il mio fabbisogno di sonno per notte è passato da 9 a 5 ore.

Forse perchè mi riposo meglio durante il giorno, seduta su una sedia.

Ma il non plus ultra è il nuovo materasso che ha comprato mio padre.

Quando vado a trovare i miei genitori e devo sciaguratamente pernottare da loro, mi tocca questo splendido materasso in lattice morbido, reclinabile, con cedevolezza ad altezza spalle.

Il risultato è che da loro:


  • il mio fabbisogno di sonno notturno passa a 0 ore per notte;

  • se mi giro a destra o a sinistra vedo solo pareti del materasso che mi avvolge, così non ho nemmeno più bisogno di mettere gli scuri alle finestre, ci pensa già il materasso stesso a schermarmi la luce;

  • ho consapevolezza di come si doveva sentire il Conte Dracula nella sua bara.

martedì 19 agosto 2008

Consigli per la pappatoria costazzurrina: il ritorno


In questi giorni costazzurrini ho avuto modo di provare un ristorante che, paragonato a quelli soliti di Cannes, ha una marcia in più.

Approfitto quindi della mia rubrica culinaria per consigliarvelo.

Il consiglio nasce ancor più spassionato in quanto mi connetto dal Mc Donald's Mc Drive, e al mio lato scorrono automobili infinite, con autisti che ordinano panini di continuo, in modo da farmi memorizzare tutti i prodotti della mitica catena.

Dietro le macchine, un cartellone con la pubblicità di un prodotto da sgranocchiare prevalentemente fuori pasto, e sotto, la scritta "Pour votre santé, évitez de grignoter hors des repas": cioè, "per la vostra salute, evitate di sgranocchiare fuori pasto".

Se non avete blog da curare, quindi, ma anche se li avete ( potete sempre ordinare acqua per scrivere i vostri post...) vi consiglio di evitare i Mc Donald's e di dirottarvi su questo ristorantino:

Le Bistrot Gourmand
Restaurant au coeur du quartier populaire du marché Forville à Cannes.

10 rue P.Gazagnaire

04.93.68.72.02.

lunedì 18 agosto 2008

Tutto è gioia

Tutto è tristezza


Tutto è facile


Tutto è complicato


Tutto è divertente


Tutto è faticoso


Tutto è stressante


Tutto è rilassante


Tutto è caos


Tutto è ordine





Perche'?

giovedì 14 agosto 2008

Consigli per blogger iniziali

Oggi, peccherò anche di presunzione, anzi di sicuro pecco, ma ho deciso. Dato che lui, ispirato dal mio blog, si è bloggato a sua volta, pubblicherò un po' di consigli per i neo-blogger.
Parlo per chi intenda scrivere un blog pieno di stupidaggini senza senso, insomma un blog tipo il mio.
Eccoli, in ordine sparso, eventuale e incompleto:

  • appoggiarsi, se non si è informatici, a qualche sito tipo http://www.blogger.com/;
  • fare un post al giorno, e comunque aggiornare il blog abbastanza spesso, anche se alcuni criticano quest'usanza tacciandola come abitudinaria e controproducente per la natura artistica del blogger stesso;
  • se non si è fatto "il post al giorno", assicurarsi che l'ultimo non sia un post decrepitamente brutto, dato che più persone vi incapperanno collegandosi alla vostra home page;
    allacciandosi a quanto detto prima, se l'unico post che ci viene in mente è decrepitamente brutto, è meglio evitare di pubblicarlo;
  • Mettere un'immagine colorata ( in tema) in ogni post può aiutare;
  • Avvisare sempre quando ci si assenta per un po' e si è sicuri che non si scriverà, altrimenti l'abbandono dei lettori sarà definitivo;
  • armarsi di web tracker, cioè programmini che tracciano le visite, per capire se il blog è gradito o meno. Consiglio, oltre a http://www.shynistat.com/, anche http://www.lloogg.com/ e http://www.google.com/analytics/. Solo la seconda richiede gentile invito da parte di un altro fruitore, le altre sono disponibili senza problemi nè spese. Dopo un po' che lo useremo, potremo a nostra volta invitare altri blogger;
    visitare i blog dei principali blogger e fare tanti commenti ( possibilmente decenti), sperando che qualcuno si accorga di noi, e magari ci segnali da qualche parte;
  • creare un'interfaccia semplice e intuitiva, senza mettere troppi post in una sola pagina, ma nemmeno troppo pochi;
  • mettere, nella posta elettronica, sotto la nostra firma, il link al nostro blog, e flaggare l'opzione in cui si inserisce la firma in ogni mail. Con questo simpatico metodo conviene ricordare di togliere la firma quando si mandano mail a persone che possono non essere interessate al nostro mare di stupidaggini senza senso;
  • non parlare di cose troppo personali, e, se s'intende mettere su uno stupidario, farlo in modo gradevole e spiritoso ( cosa che a me non riesce sempre bene, ma si può pur sempre razzolare male e predicare bene);
  • non filtrare i commenti;
  • Osservare sempre tutte le sfaccettature della vita e di ciò che ci circonda, e non trovare niente banale. Questa è la regola base per chi vuole scrivere, secondo me, e anche per chi vuole vivere.


Se c'è qualcuno che ha altri consigli, o che è contrario ai miei, commenti pure!

mercoledì 13 agosto 2008

A qualcosa è servito


Mia madre, che è un'insegnante, una volta, durante una passeggiata, insieme a una sua collega, mi spiegò che, se sei un'insegnante, devi evitare di sorridere, soprattutto i primi tempi, perchè se no sei finito. A meno che tu non abbia un carisma e un potere sugli alunni che per ora non sento di avere.

Ebbene, devo dire che la S.I.S., in quest'anno di frequenza, a una cosa è servita.

Prima della S.I.S., sorridevo SEMPRE.

Ora, HO SMESSO DI SORRIDERE.

martedì 12 agosto 2008

Differenza tra un insegnante di ruolo e uno spacializzando S.I.S.


Ecco cosa passa nella mente di un insegnante di ruolo quando beve un caffè:
"Bevve e gli apparve chiaramente [...] un rosario di immagini intrusive. [...]. Erano le foglie ovate bislunghe, i fiori bianchi odorosi e le bacche scarlatte, anch'esse ovali, con due chicci rossi, della pianta del caffè. Erano migliaia, centinaia di migliaia di milioni di esemplari dell'arbusto sempreverde, diffusosi nei secoli dell'età moderna dall'Arabia meridionale in tutta la fascia tropicale del mondo annesso agli imperi coloniali europei. Erano piantagioni sterminate su cui si curvavano a milioni schiere nere, nude, lucide di sudore e spezzate dalla fatica dei raccoglitori indigeni.
Quello che adesso Andrea aveva in bocca era il sapore del loro sudore, del loro sangue, dei succhi gastrici secreti in eccesso nelle sacche vuote dei loro stomaci ulcerati. Il pallore che adesso gli velava il volto era il colorito itterico di quei raccoglitori, il giallo verdiccio diffuso su tutto il loro corpo, a cominciare dalle tempie e dal collo, a causa dell'assorbimento dei pigmenti biliari in organismi denutriti, malati, sfiniti. Il viola delle sue gengive era il colore del loro cimurro.
[poi continua per due pagine, con una visione più ampia ed astratta. Se volete leggerla compratevi il libro, ché non ho proprio più voglia di fare l'amanuense del web]".

Ecco cosa passa nella mente di uno specializzando S.I.S. quando beve un caffè:
"Ho sonno".

lunedì 11 agosto 2008

Ascelle farinose

In Francia,si sa, l'igiene non è la priorità assoluta.
Tra l'assenza del bidet, la separazione tra wc e lavabo, i cani che, sparsi i peli morbidi ovunque, defecano facendo diventare marciapiedi e parchi a pois, non c'è che l'imbarazzo della scelta.
Il che può anche essere utile come "vaccino" contro le malattie portate da bacilli vari.
Del resto, anche il veleno, assunto a piccole dosi, non è fatale e indurisce la pellaccia.
Il punto è che, qui, si rischia di superare le piccole dosi.
Soprattutto in panetteria.
Dove la baguette è avvolta in un pezzo di carta 10 cm x 10 cm, nella migliore delle ipotesi.
Quando ci si ritrova con mille borse e borsette a comprare il pane, il gesto naturale è quello di infilarselo sotto le ascelle, detergendolo delicatamente con un miscuglio del proprio sudore e del deodorante neutro o meno neutro ( sempre nella migliore delle ipotesi: in caso contrario, solo del proprio sudore).
E' per questo che nel periodo estivo le baguettes francesi sono sempre più saporite che in inverno.

domenica 10 agosto 2008

L'uomo e il suo habitat nella settimana del Ferragosto

L'uomo, in questo periodo dell'anno, ha l'abitudine di spostarsi in gregge, per raggiungere le zone litorali. La sua partenza varia da quella immediatamente dopo il lavoro del venerdì prima della settimana di Ferragosto ( detta partenza) a quella notturna ( detta partenza intelligente). Dato che l'uomo medio si ritiene animale intelligente, durante la notte si formano ingenti ingorghi sulle strade che conducono al mare. Nessuno, infatti, apprezza l'idea di partire in modo non intelligente.
Sul litorale i gregge si riversano fino a coprire interamente la superficie sabbiosa o petrosa della costa, ungendosi di oli fino a ridursi come patatine fritte ( e a friggere come le suddette).
L'animale suole dirigersi in acqua in modi diversi a seconda del genere: le donne procedono cercando di trattenere fuori la maggior superficie possibile, aggrottando le spalle e trattenendo il fiato, per poi immergersi tutto d'un tratto con smorfie simili a quelle dello gnu durante il periodo degli accoppamenti. Gli uomini, o si tuffano di testa nei 30 cm del bagnasciuga, o rimangono impetitti sull'asciugamano, per dimostrare distanza dall'elemento di svago. Il risultato, in entrambi i casi, è un trauma cranico, dovuto nel primo caso alla zuccata, nel secondo all'insolazione. In ogni caso il loro stato psico-fisico non cambia sensibilmente.
Per quanto riguarda il ritorno, si riproduce la partenza intelligente.

sabato 9 agosto 2008

Siete troppo felici?

Siete pazzi di gioia?
Fate salti di due metri senza avere le molle sotto le suole e senza essere Filippo Campioli?
Vi trovateESAGERATAMENTE contenti?
Ebbene , questo è il libro che fa per voi.
Tutte le catastrofi si racchiudono in questo gioiellino letterario, in cui il cielo è sempre inquietante, i sentimenti sempre vetri conficcati nella carne, gli abbracci sempre corde dure che stringono, eccetera eccetera.
A me è piaciuto molto.
Penso sia il libro più triste della mia carriera di lettrice.
Per fortuna ora ho iniziato questo, che con il suo settuplo omicidio iniziale è molto ma molto più allegro!

venerdì 8 agosto 2008

Favoletta con morale


Nella casa al mare dell'amica che mi ospita gentilmente in questi giorni, c'è un sacco di roba strana. Fashion. Quadri variopinti, vasoni altissimi in vetro colorato, cose così. Io, che sono una basic, mi stupisco sempre di cotanto gusto nell'arredamento.
Ad un certo punto, poi, mi sono detta: "Devo mettere su i conti delle spese.". E c'era, vicino all'ingresso, un blocchetto di post-it, e vicino era pieno di biro e di pennarelli, di quelli da lavagnetta. Ero già lì che scrivevo su un post-it, poi ho alzato lo sguardo e...wow! C'era una lavagnetta bianca! Mi sono detta: "Grande, la mia amica! C'ha pure la lavagnetta all'ingresso!".
E mi sono messa a scriverci i conti sopra con uno di quei pennarelli rossi da lavagnetta, pensando che la classe non è acqua.
Poi ho chiamato l'amica, fierissima dell'ideona.
L'amica è arrivata e ha lanciato un urlo d'orrore agghiacciante.

MORALE DELLA FAVOLA: prima di usare un oggetto che vi sembra una lavagnetta, verificate sempre che non sia lo sportello di un contatore.
COROLLARIO DELLA MORALE: prima di usare un pennarello, controllate sempre che non sia indelebile.

martedì 5 agosto 2008

Scorciatoie mentali

C'è gente che non riesce a fare una ragionamento, a dare una spiegazione. E così tergiversa girando intorno al cuore dell'argomento, senza mai toccarlo, e chi lo ascolta non capisce mai un accidente.
Poi ci sono quelli che l'argomento lo sanno centrare, che, ZACCHETE, in due parole te lo fanno capire.
Poi c'è mia madre.
Lei è oltre.
Esempio di dialogo con mia madre:
Io: " Le spiagge delle grecia sono bellissime, ma tutte pietrose, meno che sulla costa occidentale del peloponneso".
Lei: "Ma no, ma figurati, Egremni è sabbiosissima!"
Io: "Mamma, ci sono stata poco fa, c'erano delle pietre grosse come pugni...".
Lei: "E invece, siete stati là?"
Immaginate la scena di mia madre: immaginatevela fisicamente come cavolo volete, l'importante è che sia seduta in una qualsiasi cucina, a un qualsiasi tavolo, e che punti con il dito il davanzale della finestra, dove sono disposti ura radio e due piante.
Io: "Mamma, là dove? Nei vasi del davanzale?"
Lei: "Ma noooo, là!!!!!"
Lancio rassegnato sguardo al davanzale.
Poi, vedo che, oltre alla radio e alle piante, c'è anche questa:


"Là", mi spiega poi mia madre, dopo una mezz'oretta, sarebbe una spiaggia greca formata esclusivamente da sassi come quello che c'è sul davanzale, prelevato dalla suddetta spiaggia.

C'è gente che è troppo avanti.
E' così brava a spiegare che toglie i passaggi scontati.

lunedì 4 agosto 2008

Panettiere filosofo


Ieri stavo andando in montagna.

Una coda immonda sulle strade.

Entriamo in una panetteria.

Una coda immonda nella panetteria. Pieno di vecchiette avvizzite che chiedono 345 grammi di pane, no, non quello, quello più su, no, non 346 grammi, 345.

Tutte le vecchiette erano una vicina all'altra, come tante uova screpolate nella paglia di un pollaio, e in mezzo noi, vestiti da montagna.

Al bancone, c'era un ragazzino giovane, avrà avuto 15 anni, che serviva.

Era letteralmente assediato dalle nonnine, che sgomitavano talmente da rovesciarsi addosso a noi con tutti i gotmiti e i piedi pesanti.

Eppure era calmissimo e sorridente.

E' arrivato il mio turno, e c'era un tortone lunghissimo, con tra fasce di frutti diversi tra loro. Io avrei voluto provare tutti i gusti, ma non osavo dirglielo, anche perchè avrebbe dovuto tagliarmi una fetta lunga 40 cm e larga 1. Invece lui, come se non ci fosse stato un cane in coda, si è messo a tagliarmi pezzettini di torta in corrispondenza dei vari gusti, ad avvolgerli in fazzolettini, intavolando pure una discussione sulla montagna.

E aveva fatto altrettanto con ognuna delle vecchine precedenti.

E l'avrebbe fatto con ognuna delle vecchine prima.

E' difficile, quando si vive in un mondo di sovreccitati stressati skizofrenici ansiosi insonni, e soprattutto quando se ne fa parte a pieno titolo, trovare persone così.

E essere così.

O almeno cercare di esserlo.

sabato 2 agosto 2008

Il territorio


AVVERTENZA: leggete TUTTI quanto segue solo dopo aver riposto al sondaggio qui a destra ( se intendete rispondere).


Il presente post deriva dall'osservazione del comportamento di uomini vari e variegati ospiti in casa d'altri.
Perchè pongo una domanda simile nel sondaggio?
Perchè ho l'impressione che l'uomo medio, perlomeno il campione da me analizzato, abbia perennemente bisogno di affermarsi.
E come si afferma?
Diciamo che l'antico metodo di urinare per segnare il territorio è utilizzato da pochi, ma resistenti individui, che adducono la giustificazione della tazza troppo piccola.
La maggior parte degli uomini, udite udite, mi pare tracciare il territorio con tubetti di dentifricio sparsi sui lavandini altrui, in posizione piatta, e, soprattutto, MAI nell'apposito contenitore.
Per verificare questa ipotesi, per ora condotta su un ridotto campione, ho predisposto il sondaggio a lato.