LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

venerdì 30 maggio 2008

Fallimento e disaggio

Purtroppo, come si nota dal mio commento di 1 minuto fa, il giochino non ha funzionato.
Direi cmq che si può continuare a provare anche nei prossimi giorni. Chi ce la fa mi faccia sapere!

E ora vi lascio, perchè, avendo un esame di Ragioneria, sono un po' a disaggio.

giovedì 29 maggio 2008

IL MESSAGGIO CIFRATO - gioco per tutti i lettori

Oggi anticipo il post di domani, in quanto ho bisogno della vostra collaborazione.

Questo è un gioco.
E siete tutti invitati a partecipare.
Ed è un gioco interattivo, che si fa con mamma rai.


Ora vi spiego di che si tratta.


Tutte le mattine, alle 10, dal lunedì al venerdì, su rai due, c'è un telegiornale intitolato tg2punto.it.
Dopo i titoli, uno dei due giornalisti annuncia il sondaggio del giorno.
Si tratta sempre o quasi di domande dedicate al pubblico che si presume in casa a quell'ora.
L'elenco è visulizzabile qui.
In real time, nel momento in cui il giornalista legge la domanda, sul sito compare la domanda del giorno.
Spesso io mi sono fiondata a rispondere la prima cosa che mi veniva in mente, cliccando qui ( freccia rossa), sempre nel sito:

E SEMPRE la mia risposta è stata pubblicata. Solo una volta sono riusciti a mettere il mio vero nome nella firma, MatteA. Si sono sempre fermati a Matteo. Ma non è qui la questione.

Il fatto che abbiano SEMPRE pubblicato ogni risposta fa sorgere la sfida.

Vi sfido a far pubblicare uno di questi due messaggi, firmato Andrea (un nome a caso, tanto per riconoscerci):

"È DIFFICILE DARE UNA RISPOSTA PERENTORIA, BISOGNA VALUTARE CASO PER CASO, SECONDO LO STATO D'ANIMO DEL MOMENTO E LE INCLINAZIONI INDIVIDUALI" ( frase proposta da Stark, che mi pare più calzante di quella proposta da me...)

"RITENGO CHE LE COSE SIANO COME DEVONO ESSERE, E CHE LE CONSEGUENZE DEI GESTI DI OGNUNO INDICHINO IL FUTURO DELLE PROPRIE AZIONI".

Dovrebbe essere abbastanza vago da poter rispondere a qualsiasi domanda venga posta.

Se a quancuno di voi viene in mente una risposta ancor più generica, la proponga in un commento a questo blog.

Domani, durante l'edizione del tg, si potrà verificare se il gioco è riuscito.
BUON DIVERTIMENTO!!!!

Ispirazione che viene ispirazione che va


Cos'è l'ispirazione?

E' una specie di polverina magica che ti arriva, non si sa come e non si sa quando, addosso, e ti fa venire voglia di scrivere. E allora, ti escono delle cose pazzesche, e scriveresti tutto il tempo, e scrivere ti fa stare bene, e se sei un blogger hai idee che straripano da ogni dove. Allora, ti metti lì e te le scrivi. Perlomeno, io me le scrivo, ché ho già 28 anni 11 mesi e 7 giorni, e le cose non le ricordo più come una volta.

Infatti, un bel giorno, o un brutto giorno, l'ispirazione se ne andrà, non si sa come e non si sa quando, proprio nel momento in cui la vorrai.

Del resto, ispirazione deriva da INSPIRAZIONE. Ma non c'è inspirazione senza ESPIRAZIONE.

La notizioa buona è che a ogni espirazione segue un'altra inspirazione.

A meno che non si muoia subito dopo l'espirazione.

mercoledì 28 maggio 2008

Convinzioni ancestrali


Vado in bici da quando ricordo.

Anzi, ci provo da quando ricordo, ci vado da un'eternità.

Dopo i faticosi primi cinque anni di vita, in cui ogni primavera dovevo reimparare a stare in equilibrio sulle due ruote, si sono presentati altri problemi.

Uno di questi è stato: come legare la bici quando si parcheggia.

Beh, è chiaro: in modo che, a meno di non tagliare il lucchetto, nessuno possa portare via nemmeno un pezzo del beneamato mezzo.

Chiarissimo: ragion per cui, oltre al telaio, ho sempre legato anche la ruota posteriore.

Già, pensavo: una ruota, infatti si stacca facilmente, e va legata. L'altra, invece, è un casino da togliere, considerando la catena, quindi si può anche avere fiducia nella pigrizia dell'ipotetico ladro.

Il ragionamento non fa una grinza, vero?

Figurarsi.

Ho trascorso vent'anni e più della mia vita a legare sempre insieme telaio, ruota posteriore e portabici/palo/grata.

Poi, quando avevo un lavoro, e un parcheggio per bici davanti al lavoro, facevo pure la morale ai miei colleghi:

" Ma come?? La leghi con la ruota davanti? Ma non vedi che così ti rubano una ruota? Devi legarla con la ruota dietro!!! Ma non mi dire, non l'avrei mai detto che pure tu fai parte del club dei microcerebrolesi!!!".

Ed ecco gran parte dei colleghi a dire: "Ah, già, è vero, è vero!". E nonostante la difficoltà maggiore dell'operazione, eccoli in molti a legare insieme telaio, ruota posteriore e portabici.

Già, peccato che, dopo aver convinto intere orde di bancari ( e non) a parcheggiare a modo mio, mi sia resa conto OGGI, alla veneranda età di 28 anni 11 mesi e 6 giorni, che il mio modo è quello sbagliato, che la microcerebrolesa sono io ( e tutti i miei seguaci) e che se parcheggio così è facilissimo rubare la ruota davanti, che è libera!

Dalla delusione, cinque minuti fa, mentre parcheggiavo sotto casa, l'ho di nuovo fissata a modo mio.

Mi sono punita per la mia microcerebrolesione dando al potenziale ladro un'ultima chance ( quella di fregarmi una ruota anteriore sgonfia crepata e con il copertone sfilacciato).

PS Approfitto per chiedere umilmente perdono alle folle corrotte dalle mie convinzioni ancestrali, spronandole a ragionare sempre con la loro testa. Almeno, se sbaglieranno, lo faranno a modo loro.

martedì 27 maggio 2008

Privilegiati tra i privilegiati

Ok, è vero, saranno banalità, ma io non mi stufo mai di ripetermi che,
al netto di tutte le nostre varie e molteplici disgrazie tristezze delusioni amarezze ansie
e chi più ne ha più ne metta,
SIAMO PRIVILEGIATI TRA I PRIVILEGIATI
Perchè?
Ecco perchè ( non ho deciso di mandarvi a scaricare un virus mortale, per sentirmi privilegiata nei vostri confronti nella'vere un pc funzionante, ma se non vi fidate potete sempre fare un controllo sul file con l'antivirus prima di aprirlo...vi consiglio comunque di scaricarlo).

lunedì 26 maggio 2008

Chissà...


Spesso incrocio dei barboni per strada, e mi chiedo: chissà come e perchè sono arrivati fin qui. Saranno sempre stati così? Avranno iniziato da tanto?

Eccetera....

Allora mi sono messa su internet e ho cercato, trovando questo.

Non che risponda alle mie domande, ma qualcosa dice.

http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=a6.11.17.12.26

venerdì 23 maggio 2008

Talent scout


Oggi, su questi schermi, ho uno special guest: si tratta di G. A..

Ha soli dodici anni, ma il suo nome presto echeggerà nelle vostre orecchie, e comparirà tra i primi su Tuttolibri e simili.
In anteprima per voi, ecco un suo testo inedito integrale ( spero che questa pubblicazione informale non ne pregiudichi l'invio al Premio Calvino):

TRACCIA: in una lettera a un amico, racconta la mattinata in bicicletta, affermandoti nei momenti che ti sono piaciuti di più.

SVOLGIMENTO:

Caro Luigino,

Il 25 Aprile sono andato in bici con la scuola, che spasso; anche nella tua scuola si fan gite con la bici?

Se no è per farti morire d'invidia ti racconterò come andata: la giornata era splendida ma il cielo era un po' velato così però non ci andò il sole negli occhi ( credo, che tu ti stai mangiando il cappello per l'invidia). Andammo in pianura, che divertimento, fatichi di meno che in salita e vai molto più veloce ( mi stavo annoiando del su e giù di Gaiola). Ero con due compagni nella retrofila. Ci fermammo alla chiesa di fontanelle ed entrammo, perchè chi volevano spiegare come era stata costruita la chiesa; il problema viene quando che visto che eravamo in chiesa bisognava parlare sottovoce non si sente un cavolo. Una cosa che mi diede fastidio è che alcuni miei compagni e la prof non si sono tolti il casco entrando, un gravissimo segno di maleducazione. Ripartimmo ma poco dopo ci fermammo per mangiare e bere.

( Ti consiglio di guardarti allo specchio, credo che stai diventando verde) alla fine ripartimmo e due secondi dopo ci fermammo alla Madonna dei Boschi un piccola chiesa a Boves. Li all'inizio ai due lati c'i sono due dipinti ( che rapresentano il giudizio universale) veramente toccanti che ti mettono una paura terribile, tì lascia veramente scioccato.

Ripartiti dovemmo fermarci più volte o per un problema a l'una o l'altra bici ( o persona) cosi che la sosta(ona) fu più corta e il sole era quasi scomparso quando arrivammo ( meglio che non ti guardi allo specchio).

Ciao

G.

giovedì 22 maggio 2008

ALLUJOGGING


Esco di casa dopo tre ore di ripetizioni.

In mezzo ai pollini.

Con gli occhiali.

In un bel pomeriggio di primavera, pieno di calore, moscerini che volano in frotte, bambini piccolissimi piccoli e medi che corrono e giocano al parco giochi.

Vedo tutto annebbiato e vago. E' quasi bello, essere semiciechi. Vedi le cose come nessuno le vede. O come le vedono solo i semiciechi come te, con gli occhiali sottograduati appannati dal sudore, gli occhi pieni di pollini e di fogli scritti fitti a stilografica.

Gli uomini e donne in miniatura mi intralciano il passaggio, quello che voglio proprio effettuare sui piastrelloni morbidi dei giochi per bambini, che di mattina sono sempre liberi e di pomeriggio sono sempre pieni di miniuomini e minidonne. Dei mediouomini giocano con la palla. Mi arriva vicino alla tempia. Sollevo la mano per fermarla, ma non è poi così vicina alla tempia come credevo, per cui non riesco a captarla e corro ancora per un po' di metri con la mano sollevata a mezz'asta.

L'erba dove non ci sono i giochi per bambini è melmosa. Affondo e poi rido, mentre un giapponese gira la sua faccia appannata verso di me.

Poi, vedo un mio ex compagno di Università. Certo, è lui,probabilmente, ma come si chiama? Ha un cane, sono le 17,20. Ha sempre problemi a camminare. Ma sarà lui? Con la faccia appannata è difficile da riconoscere. Non lo saluto ma sento che mi fissa. Se porta a spasso il cane verso le 17,20 e ha fatto Economia mi gioco 10 a 1 che fa il bancario categorie protette.

Poi procedo, sempre con il male all'anca, sempre più cieca che vedente, sempre con le orecchie tappate. Magari sto diventando sorda. Non che la natura abbia deciso di punirmi fin dagli inizi. Anzi, mi ha dato varie potenzialità. Quando ha visto che le dissipavo, ha deciso di punirmi in itinere. Ventott'anni saranno pochini per diventare cieca e sorda?

Con gli uccellini che cinguettano felpati e correndo su un tappeto di dimensione parallela, incrocio una ragazza vestita da jogging che fa circonvoluzioni con le braccia. Ha una faccia da nuoto sincronizzato, mi fissa con gli occhi sbarrati e la bocca aperta in un sorriso da black hole sun. Mi è così vicina che la vedo perfino.

Conituno a correre.

Riconosco questa casa, quel portone, procedo verso un luogo che conosco.

Casa mia.

Ma quando arrivo a casa mia casa mia non c'è più.

Poi c'è di nuovo.

Entro.

Nello spazio ridotto della stanza torno a vedere.

Poi guardo dalla finestra.

Nebbia.

Sono di nuovo cieca.

Ah, no, è il vetro.

mercoledì 21 maggio 2008

Lo stanzino


Ieri stavo camminando per strada, in una via piena di macchine, come quasi tutte le vie di Torino. C'erano anche vari semafori, così le macchine andavano più o meno alla mia velocità, solo che loro fumavano attivamente e io, invece, passivamente. Poi, c'era un SUV grandissimo nero. E sopra questo SUV fumante c'era un essere indefinibile, fumante anche lui, ma non di sigaretta, di rabbia. Non ho capito bene se fosse un uomo o una donna. Se ne stava abbrancato/a al volante, e lo scuoteva come se fosse stato un melo da cui far cadere le mele. Aveva tutti i capelli schiacciati sulla testa e sulle orecchie, tipo me quando esco dalla doccia tutta felice e qualcosa di brutto mi fa diventare un chien mouillé ( ndr, cane bagnato, cioè con tutti i capelli schiacciati sulla testa e sulle orecchie) in un batter d'occhio.

Questo essere, con lo spirto guerrier ch'entro gli ruggiva, accelerava come un pazzo sul selciato scivoloso, con il suo missile nero, e poi inchiodava a un millimetro dalla Panda che aveva davanti, agitando tutte le braccia nell'abitacolo e strabuzzando gli occhi dietro le spesse lenti degli occhiali.

Per circa un chilometro siamo andati alla stessa velocità, lei/lui e io.


Ma perchè quando si è così arrabbiati non si evita di guidare?

Anzi, perchè non ci si chiude in uno stanzino?

Calcolate quante volte avete ospiti a casa in un anno.

Ora, calcolate quante volte vi arrabbiate in un anno.

Quindi, valutate se non convenga reimpiegare la vostra stanza degli ospiti in stanzino dell'arrabbiatura. Dove chiudersi ogni volta che si è iracondi.

E se siete in ufficio, c'è sempre lo stanzino della donna delle pulizie.

lunedì 19 maggio 2008

Voce del verbo amare


AMARE: voce del verbo amare, modo infinito.

Consideriamolo nell'accezione di amore esclusivo verso un'altra persona di sesso opposto ( in caso di eterosessualità) o uguale ( in caso di omosessualità).

AMO: voce del verbo amare, tempo presente e continuativo nel tempo affinché la coniugazione di tale verbo sia realistica.

HO AMATO: voce del vebo amare, modo indicativo, tempo passato. Ci sono due possibilità:
  • oggi non si ama più, ovvero l'amore non è continuativo nel tempo, ovvero la coniugazione di tale verbo, in questo caso, non è realistica se si considera il significato profondo del verbo.
  • oggi si ama ancora: in tal caso il verbo regge anche al passato.
Applicabile anche a verbi come AMAI, EBBI AMATO, AMAVO, ecc.

AMERO': voce del verbo amare, modo indicativo, tempo futuro semplice, il che implicherebbe due possibilità:
  • si ama oggi e si amerà anche domani: in tal caso l'affermazione può essere accettata come coniugazione realistica in base all'autentico significato del verbo.
  • oggi non si ama ancora, il che implicherebbe che l'amore non è continuativo nel tempo, il che implicherebbe che la coniugazione di tale verbo non sia realistica. Dimostrazione per assurdo dell'impossibilità di coniugare tale verbo al futuro in questa accezione.

No comment sull'uso del condizionale: AVREI AMATO, AMEREI,...

Secondo me l'amore è senza condizioni.

Detto tutto questo, è ovvio che: clikkate qui.

martedì 13 maggio 2008

Relax


Ieri sera sono stata qui.
Bagno caldo bagno freddo mssaggio rilassante idromssaggio bagno ai sali.
Veramente rilssante.
Saranno meglio questi o questi?

lunedì 12 maggio 2008

Piove


Oggi facevo una ricognizione di Sevilla.
Il tempo si manteneva plumbeo, ma, per scaramanzia, avevo preso gli occhiali da sole e non l'ombrello. Anzi, credevo di aver preso gli occhiali da sole, in realtà non avevo preso nemmeno quelli, ma soprattutto non l'ombrello.
Ovviamente, è scattato un diluvio che sembrava di essere sotto una doccia larga quanto la città. Accesa al massimo.
Allora, mi sono messa sotto una tettoia stretta stretta, e guardavo tutta la gente, sotto altre tettoie strette strette, con le punte del naso e delle scarpe bagnate.
Vicino a me c'era una suora piccolissima.
Vicino a lei c'era una sua amica - non suora - più alta, con l'ombrello aperto, per non bagnarsi le punte dei piedi e del naso.
L'ombrello creava per l'acqua uno scivolo artificiale, e un ruscelletto irrorava il cranio della suora. E quest'ultima, furente, sì è messa a urlare dietro all'amica.
Allora volevo dirle:
" Guardi che da lei non mi aspetterei questa rabbia, ma una cosa del genere:
Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta."
Però non l'ho fatto, perchè di spagnolo non è che ne sappia.

venerdì 9 maggio 2008

Perchè vi affannate tanto?

Poco tempo fa ho messo su questo blog un sondaggio su quello che si diventerà dopo la morte. Circa il 77% ha risposto che si diventerà humus.

Ieri leggevo questo libro:

E in questo libro c'era scritto:

"[...] è stata per me una benedizione incontrare individui presuntuosi: sono ingenui come bambini ed è proprio la loro ingenuità che ha suscitato la mia invidia. Vivono come se si possa arrivare ad ottenere qualcosa, come se ci sia una posta in gioco. Eppure noi non siamo che polvere. Quindi non c'è motivo di agitarci. O, per usare le parole di Mefistofele quando Faust muore: A che scopo questo eterno operare? A travolgere nel nulla quanto è stato creato?"

giovedì 8 maggio 2008

Quiz a risposta multipla

Metti un annuncio su internet: "IMPARTISCO LEZIONI DI FRANCESE. 15 € all'ora". Il che è già un prezzo concorrenziale.

Mentre sei in Francia, dove conviene andare a giocare al Casinò che ricevere telefonate, iniziano ad arrivarti chiamate da un numero sconosciuto. Poi ti arriva anche un sms dal numero sconosciuto: "MI PUOI FARE 10 € ALL'ORA?". E che è? Pensi. Mica siamo nella piazza di Jema El Fna!

Allora chiedi di che lezioni ha bisogno e qual è il suo livello. Il tutto svenandoti ancora di più che con la risposta al telefono, dato che l'Unione Europea ha fissato i tetti massimi di costo per le chiamate ma non per gli sms, lasciando che i costi di questi ultimi salgano alle stelle in attesa che qualcuno "lassù" si accorga della svista.

La risposta è: "HO BISOGNO SOLO DI LEGGERE E PARLARE. 20 € 2 ORE.".

Ribatto, bi-svenandomi: "FACCIAMO 25?"

Risposta: "NO. 20."

Accetti, per amore del francese.

Ultimo sms: "DI MATTINA NON POSSO MAI, CI VEDIAMO DI POMERIGGIO."

Quando poi l'individuo si presenta a casa tua, cosa mai succederà?

  • Si tratta di:
  1. M
  2. F
  • E':
  1. UN/A SPIANTATO/A STUDENTE/SSA DELLE ELEMENTARI
  2. UN/A SPIANTATO/A STUDENTE/SSA DELLE MEDIE
  3. UN/A SPIANTATO/A STUDENTE/SSA DELLE SUPERIORI
  4. UN/A SPIANTATO/A STUDENTE/SSA DELL'UNIVERSITA'
  5. UN/A ADULTO/A RANCINO/A DAI 30 AI 40
  6. UN/A ADULTO/A RANCINO/A DAI 40 AI 50
  7. UN/A ADULTO/A RANCINO/A DAI 50 AI 60
  8. UN/A ADULTO/A RANCINO/A DAI60 AI 70

mercoledì 7 maggio 2008

Questione di scelte

Se dovete percorrere questo itinerario, avete due scelte:
  • fare l'autostrada, identica alla strada normale, solo che pagherete il pedaggio;
  • fare la strada statale, identica all'autostrada, solo che pagherete una multa per eccesso di velocità ( forse).

Poi, potreste anche confondervi, dato che le due strade sono a colori invertiti ( blu per l'autostrada, verde per le altre strade): in ogni caso, vi basterà consultare il ticket che vi rimarrà in mano: se ci sarà scritto P.V. vorrà dire che eravate sulla strada normale, e ve l'avrà dato un tipo vestito di scuro in sella a una moto piena di lucettine blu.

lunedì 5 maggio 2008

Aprile dolce dormire...ma anche maggio

Cosa farà mai questo "baldo" giovane nel bel mezzo del parco di Montpellier?

Sarà morto?

A giudicare dagli occhiali che indossa e dall'immobilità dell'intera persona si direbbe di sì.

Ma, avvicinandosi, si nota un impercettibile movimento della pancia.

Ebbene sì, l'individuo dorme.

E dove dorme?

Dove c'è la "Pelouse interdite".

Che, letto così, sembra una roba brutta.

Pelosa interdetta.

Mi sa che anche lui, probabilmente in terra straniera, si sia detto: "Che sarà mai la pelosa? Un mostro montpellieriano? Qualcosa di pericoloso? La cugina di Luca Laurenti?".

E si è messo lì perchè, essendo la pelosa interdetta, si sentiva al sicuro.

Così al sicuro che, nelle braccia di mamma erba, si è abbioccato come un bebè.

E invece no.

La pelouse è il prato.

E interdite vuol dire vietata.


Vietato calpestare i prati.

O forse sta facendo un corso di letto di chiodi per diventare fachiro. E inizia da un letto di erba, fiducioso che la spiegazione fisica convinca i gendarmes sulla scarsa incidenza del suo peso sulla pelouse.