LE COSE CHE SCRIVO IN QUESTO BLOG SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA (BACATA).
QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ESISTENTI E' CAUSALE.

mercoledì 21 novembre 2007

Efficienza pubblica


Va bene, va bene, il titolo è banale.

L'oggetto è intuibile.

Ma quando ci vuole ci vuole.

Immaginate una povera tapina, con il naso che le cola come un candelotto di ghiaccio a 40 gradi, che esce sotto la pioggia in bici per procurarsi un libro in biblioteca. Immaginatela mentre si accorge che sta diluviando, torna a posare la bici, quindi riesce a piedi, con gran dispendio di tempo. Ora, immaginatela nel sorpasso di un vecchio tisico, che, proprio mentre lei effettua la manovra, le sputacchia addosso uno scracio catarroso peggio di tutti i diluvi universali.

Ok, questa ero io stamattina alle otto.

Avevo già il riferimento del libro.

Avevo una fretta bestia.

Ero già un po' contrariata per la pioggia (ma che cce voi fà) e per essere stata usata come sputacchiera.

Ma sono arrivata speranzosa alle soglie della Biblioteca Nazionale di Torino.

Entrata, sono stata commossa dall'efficienza del suo funzionamento:

TAPPA 1: registrazione presso la portineria. Ovvio, è la prima volta. No, no, mi risponde una presunta ottantacinquenne che armeggia con il cellulare cercando invano di inviare un SMS, deve farlo tutte le volte.

TAPPA 2: presentazione del foglio con la richiesta libro, da compilarsi manco fosse la domanda di iscrizione a un corso della NASA, al secondo piano.

Attesa di mezz'ora, mentre gli addetti imbastiscono una diatriba sull'origine della parola "ordinazione", con tanto di ricerche in internet. Il mio libro rimane sotto il braccio di un diatribante per tutta la mezz'ora.

TAPPA 3: presentazione del libro allo sportello PRELIEVI. Con una serie innumerevole di tagliandi e tagliandini.

TAPPA 4: ritorno all'ufficio dei diatribanti, e consegna di un altro tagliandino.

TAPPA 5: ritorno dall'ottantacinquenne, e consegna di un altro tagliandino.

Tempo trascorso dall'entrata nell'edificio: 2 ore e mezza.


E poi non dovrei avere nostalgia di Nizza e della sua biblioteca...

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